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Acri-Anna Vigliaturo, il dissesto finanziario riguarda vent’anni di amministrazioni

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Anna Vigliaturo è l’unica donna che si candida a sindaco per le Comunali del prossimo 11 giugno.
Dott.ssa Vigliaturo, lei viene definita “l’assessore al dissesto”, avendo avuto la delega al Bilancio nel 2011, anno su cui formalmente è stato dichiarato dalla Corte dei Conti regionale il dissesto finanziario dell’ente. Ritiene giusti gli adebiti nei suoi confronti?
Assolutamente no. E’ vero che il dissesto è stato dichiarato sul bilancio del 2011, ma le cause sono molteplici e hanno origine addirittura a aprtire dal 1994. Noi abbiamo riconosciuto debiti fuori bilancio che riguardano vent’anni di attività amministrativa.
E poi non bisogna dimenticare che se fosse stato accolto il piano di riequilbrio finanziario pluriennale dell’amministrazione Tenuta, e per il quale sono state pagate parcelle non indifferenti ai consulenti che hanno collaborato alla sua redazione, oggi non saremmo in dissesto. Prima della sua bocciatura c’erano stati proclami trionfalistici della maggioranza uscente, in base ai quali sembrava che tutti i problemi finanziari di Acri fossero stati risolti. Evidentemente non era così.
Tante le emergenze. Innanzitutto il futuro dell’ospedale.
La nostra convinzione è che si debba tornare all’ospedale Spoke Acri-Castrovillari e per farlo bisogna cancellare il decreto del commissario Scura che l’ha cancellato. Ovviamente non uno Spoke sulla carta, ma la effettiva distribuzione dei servizi sanitari tra i due ospedali.
Il primo problema, in ordine cronologico, del nuovo sindaco probabilmente sarà la carenza idrica. E’ destinato a cronicizzarsi senza interventi risoltuivi efficaci. Come intende affrontarlo?
Credo si debba innanzitutto pensare, tramite magari un project financing, a una necessaria mappatura della rete idrica, una ricognizione che ci permetta di capire quanta acqua si perde nel tragitto che va dal pozzo all’utente finale e lì intervenire.
Il randagismo sembrava un problema risolto. Invece…
Sull’oasi canina sono stata attaccata duramente per aver messo in evidenza alcuna carenze, che poi sono emerse. Va approvato subito un regolamento sul fenomeno, con una adeguata campagna di sterilizzazione dei cani. Questa è un’operazione che grava sulle cassa comunali, ma ci sono dei finanziamenti della Provincia che possono essere intercettati. Bisogna poi incentivare all’adozione e dare più concretamente una mano a chi, come l’associazione “Qua la zampa”, a dimostrato di amare per davvero gli animali.
Inquinamento ambientale ed elevata mortalità dovuta ai tumori. E’ allarme rosso.
Il problema esiste, ma invito tutti a non strumentalizzarlo. Una correlazione tra inquinamento ambientale e morti per tumori c’è. Occorre subito uno attento monitoraggio di aria, acqua e suolo, e penso a una stretta collaborazione con l’Unical, anche per avere dati scientifici sui quali ragionare.
Quali sono le parole chiave del suo programma elettorale?
Trasparenza, partecipazione e ascolto. Ad Acri non bisogna inventarsi nulla, ma avviare una seria e precisa programmazione, che permetta, ad esempio, di non arrivare sempre con l’affanno a presentare progetti di finanziamento nell’ultimo giorno utile.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 23-05-2017 Piero Cirino


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