Cronaca

ACRI :Bollette acqua salatissime

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Fine anno da incubo per i contribuenti, con scadenze che creano un autentico ingorgo fiscale.
A distanza di pochi giorni, da pagare Tasi, Imu, consumo acqua e Tari, solo per rimanere alle tasse comunali.
La condizione di predissesto in cui versa il Comune determina inevitabilmente una impennata delle aliquote, che sono schizzate al loro massimo.
Tuttavia il contribuente in alcuni casi è pure costretto a fare i conti con una burocrazia ottusa, che viene meno anche alle più elementari regole di logica spiccia.
C’è, solo per fare un esempio, un cittadino, E.V., che ha fatto richiesta di accesso alla rete idrica comunale lo scorso 20 dicembre, cioè undici giorni prima che finisse il 2013.
La richiesta era per la nuova casa, in cui, con la sua famiglia, è andato a vivere pochi mesi fa. In sostanza, il consumo dell’acqua è iniziato solo quest’anno.
Il Comune gli ha fatto recapitare una bolletta il cui consumo si riferisce al 2013, per l’importo di 102,30 euro.
Lo stesso cittadino ha ricevuto anche una bolletta che si riferisce alla sua attività commerciale, il cui consumo non va oltre i quindici metri cubi d’acqua.
Anche qui, come per tutti gli altri casi simili, è comunque scattata la quota minima, quest’anno portata a 140 metri cubi, cioè a un minimo di 77 euro, circa ventisette in più rispetto allo scorso anno.
Anche chi possiede un’abitazione e magari vive altrove, con case che nella migliore delle ipotesi vengono aperte per pochi giorni all’anno, è comunque costretto a pagare almeno 77 euro.
Pure i numeri che si riferiscono al consumo, in alcuni casi, sono difformi rispetto a quelli segnalati sul contatore.
A nulla sono valse le proteste, portate fin negli uffici comunali, del protagonista di questa vicenda kafkiana, costretto a pagare cifre esose per un consumo idrico mai effettuato.

Piero Cirino
Da Il Quotidiano del Sud del 09-12-2014.


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