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Acri-Capalbo e Mascitti da Mauro, confermata la chiusura della sala operatoria dal 25 luglio al 31 agosto

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La chiusura della sala operatoria dell’ospedale dal 25 luglio al 31 agosto, per smaltire ferie arretrate del personale sanitario, venerdì scorso era stata segnalata da quasi tutti i consiglieri di opposizione, tranne Pino Capalbo e Maria Mascitti, che ieri, in una nota, ne hanno spiegato i motivi.
I due ieri si sono incontrati con il Direttore Generale dell’Asp, Raffaele Mauro, il quale, “pur con un breve preavviso, ha avuto la cortesia di presenziare all’incontro, durante il quale siamo stati rassicurati su alcuni punti fondamentali per il nostro nosocomio: anzitutto, per quanto riguarda la mancanza di personale medico (Chirurghi e Anestesisti) oggetto della comunicazione, il Dott. Mauro ha inteso specificare che si tratta di un problema che si ripresenta annualmente a causa delle ferie dei medici; a ciò si è cercato di ovviare attraverso le statuizioni del decreto Lorenzin, che prevede la possibilità di reclutare nuovo personale limitatamente ai periodi interessati dalla cadenza delle ferie”. A questi avvisi di reclutamento “nessuno ha risposto e, anche per questo, l’Asp ha provveduto a indire nuovi concorsi per Chirurghi e Anestesisti a tempo indeterminato”
Alla luce di tali provvedimenti, “dall’01 settembre, queste professionalità saranno operative e dislocate nei vari nosocomi, tra cui anche l’ospedale acrese”.
Per Capalbo e Mascitti, “il colloquio è stato proficuo, anche per quanto riguarda la condizione generale del nosocomio acrese, che, ha dichiarato Mauro, è al momento in fase di “costruzione”, come dimostra il fatto che a breve verrà dotato della risonanza magnetica. Dunque, sarebbe sbagliato parlare di ospedale in dismissione, e, a tal riguardo, è utile sottolineare che le preoccupazioni relative alle verifiche sugli standard operativi (al momento ad Acri molto bassi) sono ingiustificati, proprio perché tali valutazioni inizieranno dopo 5 anni dalla piena operatività dell’ospedale, così come prevede il decreto 30, che configura l’ospedale di Acri come quello di Trebisacce, ovvero ospedale di area disagiata”.
Altro capitolo affrontato nel colloquio “è stato quello relativo al Poliambulatorio e, nello specifico, per quanto riguarda anzitutto la dotazione strumentale presso lo stesso, per la quale abbiamo provveduto a segnalare la carenza di alcune apparecchiature, tra cui l’ecocardiografo,in relazione alla quale il Direttore Mauro ci ha rassicurati, data la predisposizione un bando ad hoc per l’acquisto di strumentazioni varie, attraverso il quale lo strumento verrà senza dubbio assegnato al poliambulatorio acrese”.
Infine, per quanto riguarda la mancanza di specialisti, “è stato spiegato che questa deriva dal “paletto monte ore”, specificato nel decreto 31.12.2008, e pertanto sarà necessario rivalutare il carico delle ore e derogare allo stesso, riuscendo ad assegnarne delle altre ai vari specialisti disponibili”.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 18-07-2016 Piero Cirino


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