Scuola

Acri-Classi del Geometra al Liceo, scatta la protesta

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La destinazione di alcune aule della sede del Liceo Scientifico a classi dell’indirizzo Geometri dell’Istituto “Falcone” ha fatto scattare la protesta degli alunni liceali. E’ stata stabilita dalla Provincia, per razionalizzare la spesa. Il principio è sacrosanto, ma la soluzione scelta non convince.
Lo scorso 29 maggio è stata notificata al Dirigente Scolastico, via Pec, una comunicazione dove si spiega che il primo piano dell’istituto verrà espropriato per lasciare spazio al Geometra (scuola con autonomia propria che non ha nulla a che vedere con le dinamiche gestionali del Liceo) dal “settore Espropri” della Provincia.
“Alla notizia di questa forzatura da parte della Provincia –spiegano alcuni studenti -, che non ha convocato preventivamente nessun esponente della scuola per comunicare verbalmente la cosa e dare la possibilità di esporre benefici e rischi di questa decisione, gli animi si sono “surriscaldati””. I ragazzi del Liceo Scientifico “dovrebbero trasferirsi all’ultimo piano dell’edificio che non ha abbastanza aule per contenere 9 classi da circa 21 alunni, con conseguente violazione delle leggi sulla sicurezza, precludendo la possibilità di avere una biblioteca ed un laboratorio di scienze applicate (indirizzo ottenuto quest’anno) che sono allocati all’ultimo piano dell’edificio, limitando, così, il diritto allo studio ed alla sicurezza nei luoghi scolastici. Ultimo piano che, probabilmente, non ha nulla a che vedere con quanto previsto dal decreto sulla sicurezza attualmente vigente, visto che, oltre alle problematiche sopracitate, è suddiviso con muri di cartongesso fragilissimi e classi altissime dove si preclude anche la capacità di riscaldamento delle stesse”.
Gli studenti del Liceo nei giorni scorsi si sono rivolti alla stampa e si sono posti tanti interrogativi “a cui nessuno risponde”.
I ragazzi hanno comunicato che si rifiuteranno “di svolgere le lezioni in un piano ad alto potenziale di rischio” e che “verranno intraprese azioni di protesta, anche eclatanti, qualora l’esproprio venisse attuato”.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 02-06-2017 Piero Cirino


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