Politica

Acri-Convocato il consiglio comunale sulle tasse

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Lunedì prossimo si riunisce il consiglio comunale e lo fa su un tema sulfureo: le tasse.
Il presidente delle assise Cosimo Fabbricatore ha convocato la riunione, nella sala consiliare del Palazzo Sanseverino-Falcone, per le ore 14:00. Seconda convocazione fissata per mercoledì 01 aprile, alla stessa ora. Unico punto all’ordine del giorno: Discussione tributi: Acqua e Tari.
Una seduta aperta alla partecipazione anche di associazioni e singoli cittadini da un anno a questa parte sulla questione era stata chiesta a gran voce da più parti, ma non stata concessa, quindi lunedì si procede solo con i consiglieri.
Fino a qualche mese fa avrebbe avuto probabilmente un senso, oggi sarebbe l’ennesima occasione per un esercizio di confronto che riproporrebbe posizioni ormai da tempo cristallizzate e che potrebbero finire in Tribunale.
Un consiglio comunale aperto potrebbe al massimo partorire un ordine del giorno, una seduta di “addetti ai lavori” certamente qualcosa in più. Certo, sarebbe deludente se alla fine della riunione di lunedì prossimo tutto rimanesse così com’è.
Liquidata, è il caso di dirlo, la questione “Acqua”, con la rivisitazione delle bollette in cui è stata illegittimamente applicata la cosiddetta quota minima di consumo, cioè 140 metri cubi, la controversia vera è ora sulla Tari, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti.
Su questo tributo si è accesso uno scontro al calor bianco tra il comitato civico “Libera Associazione Cittadina Acrese” e l’amministrazione comunale. Le ragioni della prima hanno ottenuto un consenso plebiscitario in occasione di una manifestazione pubblica che ha portato in piazza oltre cinquemila persone.
La rivendicazione sulla Tari è chiara: abbattimento degli importi dell’80%, così come prevede l’articolo 35 del regolamento comunale, non avendo funzionato il servizio di raccolta per alcuni periodi del 2014, in seguito alla chiusura delle discariche comunali da parte della Regione Calabria.
Per l’amministrazione comunale non si può fare, poiché mancherebbe la certificazione dell’autorità sanitaria. Argomento che il comitato ritiene capzioso, essendovi vari documenti autorevoli che attesterebbero una situazione di emergenza ambientale e sanitaria sul territorio nel 2014 in seguito alla mancata raccolta dei rifiuti.
E qui si è innescato un meccanismo che probabilmente solo un giudice potrà dirimere. Una sorta di class action popolare è stata già ipotizzata da più parti.
L’amministrazione comunale ha comunque proposto al comitato di far fronte unico e chiedere i danni alla Regione, ma la risposta è stata picche.
Per quanto riguarda le cartelle dell’acqua, il sindaco ha imputato la famigerata quota minima a un malfunzionamento del sistema informatico e le cartelle verranno rifatte con gli importi giusti. Chi ha già pagato verrà rimborsato.
All’ordine del giorno potrebbe esservi una integrazione, con un documento da approvare sul futuro dell’ospedale.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 25-03-2015.


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