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ACRI: Dissesto,Intervista a Nicola Tenuta

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Da lunedì sera il Comune di Acri, per la prima volta nella sua storia, è ufficialmente in dissesto finanziario. Nei prossimi giorni, il Ministro dell’Interno, su indicazione del Prefetto di Cosenza, nominerà i tre commissari che dovranno mettere in ordine, in cinque anni, i conti dell’ente. Il sindaco Nicola Tenuta, nella seduta del consiglio comunale che ha votato il dissesto, ha ribadito le sue accuse all’indirizzo dell’amministrazione Trematerra – Maiorano.

Dott. Tenuta, al di là dell’aspetto contabile, concretamente per i cittadini cosa significa essere in dissesto?

Intanto occorre ricordare come si è arrivati a questa situazione. La procedura di dissesto è stata avviata dalla Corte dei Conti, con una delibera, lo scorso 16 maggio, cioè prima che noi vincessimo elezioni.

Si è giunti a tanto per precise responsabilità politiche di chi ha governato dal 2010 al 2013. Non bisogna dimenticare che il dissesto è stato dichiarato sul consuntivo del 2011. Inoltre poteva essere richiesto l’accesso al riequilibrio finanziario pluriennale, e non è stato fatto.

Per quanto riguarda il futuro, i commissari gestiranno il pregresso, l’amministrazione comunale ripartirà da zero.

Quali le conseguenze sui cittadini?

Innanzitutto le imposte saranno applicate al massimo e i servizi funzioneranno al minimo. Certo, garantiremo quelli essenziali, ma per il resto saranno cinque anni molto duri.

Anche i creditori saranno penalizzati, poiché probabilmente riusciranno a recuperare solo una parte di quanto spetta loro e in tempi piuttosto lunghi.

Lei, a nome della maggioranza, ha preannunciato ricorso presso le sezioni unite della Corte dei Conti di Roma…

Intanto va chiarito che faremo ricorso contro la delibera ( ndr la n.80 dello scorso novembre), con cui la Corte dei Conti ci ha imposto di proclamare il dissesto.

Noi siamo convinti che l’organo di controllo non abbia tenuto nel dovuto conto le nostre controdeduzioni, nelle quali ci eravamo impegnati a prendere le misure necessarie a rimettere i conti in ordine.

Il dissesto ha anche conseguenze politiche, poiché per voi significa l’impossibilità a realizzare il programma elettorale. Dovrete cambiare rotta?

Noi avremmo voluto fare di questa città un gioiellino, ma in questa situazione molte cose che avevamo in mente non possiamo più realizzarle.

Tuttavia siamo piuttosto fiduciosi circa la possibilità di intercettare i fondi europei a disposizione. Intanto non stiamo comunque con le mani in mano. Abbiamo avviato la raccolta differenziata dei rifiuti, a breve ripartiranno i servizi di trasporto e mensa scolastici e ci stiamo attivando per riempire di contenuti l’ospedale Spoke, perché così com’è è più una succursale di quello di Castrovillari piuttosto che un presidio che con quello del Pollino dovrebbe agire in sinergia.

Inoltre mi sento di impegnarmi sul nuovo Piano Strutturale Comunale, che sarà pronto entro la fine del nuovo anno.

Dott. Tenuta, se avesse avuto pienamente contezza della disastrata situazione della casse comunali, si sarebbe candidato a sindaco?

Onestamente no, ma oggi non si può abbandonare la nave e dobbiamo fare di tutto per recuperare la rotta.

Piero Cirino

Da “Il Quotidiano della Calabria” del 02-01-2014.


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