Politica

Acri-Esternalizzata la riscossione dei tributi comunali

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Ieri pomeriggio il consiglio comunale ha approvato, con i soli voti della maggioranza, il “Capitolato speciale d’appalto per l’affidamento in concessione del servizio di gestione e riscossione volontaria e coattiva delle entrate comunali:
servizio idrico, Ici, Imu, Tasi, Tarsu, Tares, Tari e delle altre entrate patrimoniali e assimilabili, nonché delle attività di accertamento e recupero delle fasce di evasione riferibili a tutti i tributi, imposte e tasse comunali e altre entrate di diversa natura”.
In sostanza, con questo strumento viene esternalizzata la riscossione di tutti i tributi comunali. Quella coattiva era già in capo a Equitalia, ora si aggiunge anche quella volontaria. Il capitolato d’appalto è stato illustrato in aula dall’assessore ai Tributi, Ottone Martelli.
Gli ultimi dati indicano all’incirca al 51% la percentuale di riscossione dell’ente, in linea con quella regionale, ma assolutamente insufficiente a garantire una puntuale ed efficiente erogazione dei servizi.
Proprio l’incapacità ad aumentare questi numeri, manifestata nel corso del tempo dal Comune, rappresenta uno dei macigni da rimuovere per la Corte dei Conti regionale, che ha bocciato recentemente il piano di riequilibrio pluriennale presentato dal Comune.
Alla esternalizzazione si sono dette contrarie le opposizioni. Per Natale Viteritti si stanno affidando 500 mila euro circa di risorse comunali a una società esterna; per Pino Capalbo, esternalizzare non significa necessariamente migliorare e ha portato l’esempio di Acritrasport.
A difendere a spada tratta questa scelta è stato il sindaco Nicola Tenuta. Per il primo cittadino l’esternalizzazione della riscossione deve preoccupare solo gli evasori, perché, per il resto, va a tutto vantaggio della collettività.
Negli ultimi ani, come ha ricordato Nicola Tenuta, l’Ufficio Tributi del Comune è stato potenziato, impegnando risorse umane per un organico di dodici persone, con il contributo, oltre che dei dipendenti interni, anche di precari e di figure professionali esterne all’ente.
A chi aveva sollevato dubbi circa i guadagni della società che avrà in appalto il servizio, il sindaco ha spiegato che questi faranno riferimento non già all’accertato, bensì al riscosso.
Non era all’ordine del giorno, ma ieri in aula aleggiava il fantasma delle possibili dimissioni del presidente dell’assemblea, Cosimo Fabbricatore, che in tre anni è sopravvissuto a tre mozioni di sfiducia e alle stesse dimissioni.
Il clima interno alla maggioranza non si è affatto rasserenato e questo avrebbe indotto Fabbricatore, che è rimasto presidente pur non avendo ottenuto la maggioranza assoluta dei voti dei consiglieri, a fare le consequenziali valutazioni.
Nel suo intervento, il presidente ha chiaramente fatto intendere di essere intenzionato a ripercorrere la strada delle dimissioni. Stavolta senza ritorno. Già in occasione della sua riconferma, Fabbricatore aveva manifestato perplessità su come era avvenuta, non avendo avuto il consenso dell’intera maggioranza consiliare. Quella scheda bianca nell’urna ha un peso specifico significativo, soprattutto sotto il profilo squisitamente politico.
Naturalmente questa vicenda non poteva intralciare il percorso della esternalizzazione della riscossione, ma approderà in aula nelle prossime settimane.
Con quali contraccolpi politici è ancora tutto da valutare.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 13-10-2016 Piero Cirino


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