Opinione

Acri-Fabbricatore, acqua non potabile in alcune fontane pubbliche

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L’ex presidente del consiglio comunale, Cosimo Fabbricatore, denuncia l’inquinamento di alcune fontane pubbliche presenti sul territorio e invita l’amministrazione comunale a intervenire prontamente.
“Nella zona Crista – Aria delle donne – Chimento soprano – scrive Fabbricatore in una nota – esistono delle fondane di interesse pubblico costruite dal Comune, con propri fondi, su cui ogni anno è intervenuto per effettuare puliture e controlli sulla potabilità. E’ il Comune ad avere le chiavi dei serbatoi delle prese.
Nel mese di luglio – continua Fabbricatore – alcuni cittadini residenti nella contrada Aria delle donne, per la salvaguardia della propria salute e della popolazione intera, in modo autonomo e a proprie spese, hanno fatto fare delle analisi per verificarne la potabilità. Dopo tale verifica, dalle analisi è emerso che l’acqua non risulta potabile. Il paradosso – si legge ancora nella nota – non è tanto che il cittadino, per la propria salute, in modo autonomo controlli la potabilità delle acque che tutti giorni consuma, compresa anche la salvaguardia della salute di tutti quelli che si fornisco dalle fontane, visto che sono situate su strade comunali abbastanza trafficate, ma che l’amministrazione comunale, venuta a conoscenza del risultato, visto che gli stessi hanno consegnato una copia agli uffici competenti, lo abbia ignorato totalmente. Quanti cittadini continuano a bere o approvvigionarsi dalle fontane, la cui acqua non risulta potabile e che continua a uscire senza che nessuno intervenga; magari basta solo una pulita alle vasche di deposito per risolvere il problema, come è stato fatto in passato”.
Il sindaco “ha responsabilità amministrative ben precise, compreso l’obbligo di salvaguardare la salute dei cittadini. La scusa non può essere quella che sulle fontane l’amministrazione non ha responsabilità sulla potabilità o meno delle acque, perché come ho detto in premessa sono delle prese d’acqua pubbliche dove il comune ha il dovere di controllarne la potabilità e dove non esiste la possibilità del consumo umano deve intervenire con la chiusura immediata e non fare scorrere l’acqua con rischio per la salute di chiunque la beva. Spero che qualcuno possa intervenire”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 09-09-2018 Piero Cirino


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