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ACRI: Grana Tares per Il Comune

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Scoppia la grana Tares per l’amministrazione comunale. Polemiche sulla nuova Tassa Rifiuti E Servizi, che sostituisce la vecchia Tarsu, si erano già registrate nella seduta del consiglio comunale di martedì scorso.
In quella sede, le opposizioni fecero notare che nella proposta di delibera portata in consiglio dall’esecutivo vi erano delle irregolarità.
In sostanza, il problema sta in questo. I cittadini hanno già ricevuto le cartelle di pagamento in ordine alle prime tre rate, mentre la quarta è a conguaglio e deve ancora essere quantificata.
La scadenza delle tre rate è mensile e si parte dal 30 settembre.
In consiglio è stata portata una delibera che recita testualmente: “la scadenza e il numero di rate di versamento del tributo sono stabilite dal Comune con propria deliberazione, adottata, anche nelle more della regolamentazione comunale del nuovo tributo, e pubblicata, anche sul sito web istituzionale, almeno trenta giorni prima della rata di versamento”. Questo passaggio si rifà al decreto legge 8 aprile 2013, n. 35.
Considerato che la delibera è stata approvata in consiglio il 17 settembre, e pubblicata sul sito del Comune il 18, risulta evidente che la rata del 30 settembre non può essere contemplata da quanto stabilito dalla delibera medesima.
Nella delibera pubblicata sul sito vi sono delle modifiche rispetto a quella letta in consiglio comunale.
Per ovviare all’inconveniente, il Comune ha pensato bene di ridurre il numero delle rate: non più quattro, ma tre, da pagare rispettivamente entro fine ottobre, fine novembre e 16 dicembre. Le cifre di quest’ultima, a conguaglio, devono ancora essere calcolate.
E’ uno scaglionamento del tributo che certo non potrà rendere felici i contribuenti e che risolve la questione solo in parte.
Intanto Equitalia sarà costretta a emettere un nuovo ruolo, con aggravio di spese per il Comune, e poi c’è da chiedersi come ci si regolerà con chi la prima rata, quella di settembre, l’ha già pagata.
Quello che fa storcere il naso non è solo l’importo del tributo spalmato in sole tre quote, che rende quasi inutile la rateizzazione, ma anche le scadenze ravvicinate,compresse in poco più di un mese e mezzo.
La precedente amministrazione aveva stabilito tre rate trimestrali: a giugno, settembre e dicembre, più la quarta a conguaglio.
Questo calendario è stato superato dagli eventi, ma l’intervallo di novanta giorni di distanza tra le prime tre scadenze poteva comunque essere rispettato.
Al momento non sono previste agevolazioni per le imprese o per altre categorie, non essendo ancora stato approvato il regolamento, che dovrà partire dalla commissione consiliare e approdare in consiglio comunale.
La soluzione dell’amministrazione comunale non è piaciuta neanche alle opposizioni e per oggi i consiglieri comunali Pino Capalbo e Luigi Maiorano dovrebbero organizzare una conferenza stampa congiunta tra i gruppi che si richiamano a Pd e Udc.

Piero Cirino

Da “Il Quotidiano della Calabria” del 20-09-2013.


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