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Acri-L’assessore Paola Capalbo si è dimessa

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Da Ieri la Prof.ssa Paola Capalbo non è più assessore comunale con deleghe alla Cultura, Pubblica Istruzione, Rapporti con l’Università, Turismo, Salvaguardia e tutela del centro storico, Agricoltura e Forestazione. Ha rassegnato le proprie “irrevocabili dimissioni”, comunicandole al sindaco, che ha fatto di tutto per farla recedere dai suoi propositi.
Nel pomeriggio ha convocato i giornalisti per spiegare le sue ragioni. Ha innanzitutto fatto un bilancio di questa sua esperienza, durata poco più di un anno e mezzo, ricordando che “tutto ciò che come assessore ho fatto, in tutte le deleghe che il sindaco mi ha assegnato, l’ho fatto con circa ventimila euro di fondi comunali”.
Da oltre un anno i due consiglieri di maggioranza Natale Viteritti e Luigi Cavallotti stanno dando vita a uno stillicidio di strali polemici all’indirizzo dell’esecutivo, di recente rafforzati dagli addebiti mossi dal collega Pietro Pettinato, che non potevano non produrre, alla lunga, effetti.
I tre hanno anche votato con le opposizioni la sfiducia al presidente del consiglio comunale, Cosimo Fabbricatore. Ce n’è abbastanza per parlare di una maggioranza in piena crisi. La Capalbo ha rassegnato le sue dimissioni al termine della verifica dell’attuazione del programma, che si è tenuta nei giorni scorsi.
L’ormai ex assessore ieri ha parlato di “motivazioni di natura politica, poiché l’esecutivo non gode della libertà di agire di cui dovrebbe godere”. Paola Capalbo ha anche riferito di “un clima inquisitorio, di delazione, che si trascina da tempo”.
Pur non volendoli citare direttamente, è proprio ai tre consiglieri Cavallotti, Viteritti e Pettinato che si riferiva.
“Si è rotto qualcosa – ha spiegato Paola Capalbo – e poiché ho una mia precisa sensibilità politica, certi atteggiamenti non li posso più tollerare” e, riferendosi agli obiettivi che il cartello di liste civiche si era posto, “probabilmente abbiamo commesso un errore imperdonabile nel candidare certi personaggi”.
Ci tiene a precisare che “Paola Capalbo non è stata cacciata, ma se n’è andata e da oggi lavorerà per mandare a casa certi signori”. Ogni riferimento a Cavallotti, Viteritti e Pettinato è stato puramente voluto.
“A questi personaggi – ha aggiunto – è andata male, perché sono un cane di razza, un combattente”. Poi, ripetendo quello che ha detto durante l’ultima riunione di maggioranza, l’ex assessore lancia la sfida: “Poiché da oggi è libero un assessorato, mi piacerebbe invitare a ricoprire il ruolo chi dice che in questo anno e mezzo non ho combinato nulla”.
A chi gli chiedeva di responsabilità del sindaco Nicola Tenuta nella decisione di dimettersi, la Capalbo è stata chiara: “assolutamente no. A lui sarò sempre grata e considero ancora valida la sua intuizione di due anni fa”.
Le dimissioni della Capalbo, che fanno il paio con la sfiducia al presidente Fabbricatore, aprono una crisi conclamata della maggioranza. A questo punto è il sindaco a doversi far carico della situazione, poiché certi chiarimenti non sono più rinviabili.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” dell’08-05-2015.


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