Politica

Acri-Lunedì il consiglio sul Mab. Maggioranza in difficoltà

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E’ stata calendarizzata per lunedì prossimo la seduta del consiglio comunale nella quale vi dovrebbe essere il redde rationem su uno dei temi più dibattuti del momento: l’eventuale adesione del Comune di Acri alla fondazione Mab e far parte di uno dei più ambiziosi progetti dell’Unesco.
Il presidente Cosimo Fabbricatore ha convocato l’assemblea per le ore 16:00. Seconda convocazione per mercoledì 6 aprile, alla stessa ora.
Due i punti all’ordine del giorno: discussione sulla costituzione e partecipazione alla fondazione della riserva della biosfera Mab Sila. Adesione e approvazione statuto, articolo 23, comma 6, regolamento consiliare. Mozione presentata dai consiglieri Mascitti Maria, Capalbo Pino e Fuscaldo Fabiana; discussione sull’adozione del regolamento del baratto amministrativo, articolo 23, comma 6, regolamento consiliare. Mozione presentata dai consiglieri Mascitti Maria, Capalbo Pino e Fuscaldo Fabiana.
Le posizioni sul Mab sono note da tempo: c’è un ampio fronte nella maggioranza consiliare che proprio non ne vuol sapere dell’adesione e questo potrebbe determinare pericolose fratture nella coalizione che governa il Comune.
Nelle scorse settimane il vicesindaco Salvatore Ferraro ha fatto chiaramente intendere che la sua permanenza nell’esecutivo passa attraverso un voto favorevole in consiglio, ma, stanti le ultime notizie che trapelano in forma più o meno sussurrata, il fronte del no sarebbe preponderante. Per non mettere a rischio la tenuta della maggioranza, probabilmente si farà valere la legge dei numeri: si vota compatti sull’indicazione prevalente.
Le opposizioni voteranno si e questo potrebbe creare non pochi problemi alla coalizione che sostiene la giunta guidata dal sindaco Nicola Tenuta.
Le motivazioni dei due fronti sono note da tempo: per chi spinge per l’adesione, questa è una straordinaria opportunità di promozione del territorio che Acri non può lasciarsi sfuggire; sull’altro versante vi sono coloro i quali ritengono che entrare nella fondazione significherebbe sottoporre il territorio a una serie di vincoli che inibirebbero la sua crescita.
Per quanto riguarda il baratto amministrativo, si tratta di un tema caro al Partito Democratico, che da tempo spinge perché lo si adotti. Nella maggioranza c’è invece una certa resistenza.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 31-03-2016.


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