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Acri-Ospedale, Gattabria scrive a Scura, Oliverio e Lorenzin

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Si moltiplicano le iniziative a sostegno dell’ospedale civile “Beato Angelo”. Nei giorni scorsi ad Acri è arrivato il Commissario al Piano di rientro dal debito sanitario della Calabria, Massimo Scura, per visitare la struttura. Da quel momento prevale un senso di ottimismo, ma soprattutto una saggia cautela.
Intanto l’ex responsabile cittadino della Fiamma Tricolore e figura storica della destra acrese, Mario Gattabria, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera indirizzata al Commissario Scura, al presidente della Regione, Mario Oliverio, e al Ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin.
“L’ospedale di Acri – scrive Gattabria -, come il presidente Oliverio sa, era di prima categoria. Con il presidente Oliverio, tra l’altro, in qualche circostanza, ci siamo trovati insieme a manifestare per l’ospedale, nonostante la diversità di posizioni politiche. Oggi – prosegue l’ex responsabile cittadino della Fiamma Tricolore – questo nostro ospedale è stato declassato e addirittura si teme per una sua sciagurata chiusura, che non può essere accettata dalla comunità acrese, ma anche dai tanti Comuni limitrofi che a questa struttura si rivolgono”.
Oggi “l’ospedale civile “Beato Angelo” è un Pronto Soccorso, essendo stati cancellati molti dei servizi erogati in passato. In un territorio di duecento chilometri quadrati, situato a un’altitudine di 720 metri, con punte che toccano i 1000, soprattutto in inverno, vi sono molte difficoltà per gli spostamenti. Cosa fare allora se c’è l’urgenza di raggiungere un ospedale diverso da quello di Acri?”.
Gattabria, inoltre, denuncia “lo spreco di tanti fitti che l’Asp paga inutilmente, facendo lievitare la spesa sanitaria”.
Quindi una proposta, a mo’ di provocazione: “facciamo pagare di tasca loro ai calabresi che scelgono di andare fuori regione per interventi che si possono fare qui da noi. Conosco figli di gente che conta che per un’appendicite si sono trasferiti a Roma”.
Infine, l’invito al Ministro Lorenzin: “le chiedo una rivoluzione in sanità, rifaccia il percorso e riqualifichi gli ospedali esistenti in Calabria. So che ci vuole coraggio, ma ho fiducia in Lei”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 23-04-2015.


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