Politica

ACRI: Elezioni, Intervista a Nicola Tenuta

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Seguendo l’ordine sulla scheda elettorale, oggi iniziamo con Nicola Tenuta la serie degli incontri con i candidati a sindaco ad Acri.

Dott. Tenuta, quali sono i motivi che l’hanno indotta, dopo l’esperienza da sindaco dal 2000 al 2005, a riproporre la sua candidatura?

Innanzitutto le tante sollecitazioni provenienti dalla società civile, che mi hanno chiesto un impegno per risollevare una città che sembra addormentata. L’obiettivo è quello di riprendere un modello amministrativo che dal 2000 al 2005 tante soddisfazioni ci ha regalato.

Quella avventura non continuò perché arrivò la sconfitta alle urne nel 2005. Come se la spiega?

Senz’altro ci furono degli errori. Quello mio probabilmente è stata la scarsa attenzione dedicata alla gestione dell’ordinario. Concependo la fase gestionale a carico della struttura comunale, in quel periodo avevo perso di vista il quotidiano e questo probabilmente per noi fu deleterio, come del resto lo furono altri errori.

Al di là della sconfitta, in quei cinque anni per davvero trasformammo Acri in una città, facendole fare un salto di qualità.

I suoi detrattori dicono che se è stato un buon sindaco lo deve anche e soprattutto ad altri…

Gli altri cui allude hanno avuto la possibilità di dimostrarlo in questi ultimi tre anni e non mi pare che i risultati siano stati soddisfacenti. La realtà è che nell’amministrazione di un Comune c’è bisogno di tutti, di un buon sindaco come di una squadra affiatata ed efficiente. Vanno di pari passo.

Come giudica i suoi due avversari, Luigi Maiorano e Giuseppe Cristofaro?

Questa competizione mette di fronte tre candidati che hanno già fatto il sindaco. La gente li ha conosciuti e può giudicarne la stoffa oltre che i programmi.

I risultati dell’amministrazione Maiorano sono sotto gli occhi di tutti ed è emblematica la vicenda dell’ospedale: a fronte del tanto sbandierato potere contrattuale, il nosocomio cittadino è sottodimensionato e molti reparti che prima c’erano ora non ci sono più.

Per quanto riguarda Giuseppe Cristofaro, in passato è stato amministratore comunale e regionale, ma chi ricorda una sua traccia di buona amministrazione?

Quali sono i punti qualificanti del suo programma?

Innanzitutto sviluppo e lavoro: dobbiamo approvare il Piano Strutturale Comunale entro fine anno, per arrivare pronti alla ripresa economica. Serve innanzitutto per diminuire il prezzo del costruito, che ad Acri è penalizzante, oltre che per programmare lo sviluppo della città. Il Comune deve stare inoltre vicino, per quello che può, alle realtà produttive locali. In tal senso, penso, ad esempio, alla stipula di un Protocollo d’intesa con la banche locali per facilitare l’accesso al credito. Acri si dovrà dotare al più presto di un Piano Energetico delle Fonti Rinnovabili e dovrà incentivarne l’adozione anche ai privati. Dobbiamo poi mettere mano alla macchina comunale, ottimizzando le tante risorse umane e professionali su cui possiamo fare affidamento. Per l’ambiente, è necessario riavviare la raccolta differenziata, che avevamo già fatto durante la mia precedente esperienza da sindaco e che è stata poi interrotta. Mi piacerebbe anche riprendere il Piano Colore, che sicuramente ha abbellito la città.

fonte: Il Quotidiano della Calabria


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