CronacaScuola

ACRI: Pulizie nelle Scuole,Posti di Lavoro a Rischio

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Nell’ampio e variegato bacino di precari, con prospettive tutt’altro che rosee, c’è un segmento che vive ore di particolare apprensione.
Si tratta di lavoratori che si occupano delle pulizie, per conto di una ditta di Ivrea, in molti degli istituti scolastici di Acri, ma la cui condizione è comune a molti altri colleghi calabresi.
Nel centro presilano sono 48 e hanno ricevuto una comunicazione in base alla quale entro il prossimo 28 febbraio dovranno scegliere se essere licenziati oppure accettare una decurtazione di orario di lavoro e stipendio.
Finora la loro busta paga era di 800 euro netti mensili; da febbraio, qualora accettassero la decurtazione, nella migliore delle ipotesi ne prenderebbero non più di 400.
Questi lavoratori sono stati impiegati nelle mansioni di pulizia delle scuole dal 2001, da quando cioè il servizio è stato esternalizzato. Provengono quasi tutti da una condizione di mobilità o da una disoccupazione di lunga durata.
Il dramma per molti di loro è che quello che percepiscono è l’unico reddito di un nucleo familiare. Finora hanno stretto la cinghia, ora la cura dimagrante non basterà più.
Uno di costoro è Angelo Bonacci, una vita di militanza sindacale e oggi disilluso.
“Finora – spiega Bonacci – sindacati e politica ci hanno svenduto. Il passaggio dalle gare dal livello nazionale a quello regionale era evidentemente penalizzante per noi lavoratori, ma è stato comunque accettato sia dai sindacati che dai politici, senza distinzione di schieramento. Sono gare al ribasso, quindi tese a un contenimento dei costi che va a tutto svantaggio sia della qualità del servizio che delle salvaguardia dei livelli occupazionali”.
Insomma, a fine mese questi lavoratori saranno costretti a scegliere se ingrossare le file dei disoccupati regionali o uno stipendio da fame.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 14-02-2014.


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