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Acri-Tasse comunali, è il giorno della protesta

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E’ in programma per stamane la manifestazione “Acri in rivolta”, promossa dal comitato civico “Libera Associazione Cittadina Acrese”, per protestare contro l’eccessivo carico fiscale, con riferimento particolare alla tasse comunali.
Ciò che si contesta è l’aumento esorbitante della Tari, cioè della tassa sullo smaltimento dei rifiuti, che, secondo, i promotori dell’iniziativa, potrebbe essere abbattuta dell’80% in seguito al mancato funzionamento a regime del servizio nel 2014. Di diverso avviso, come vi riferiamo a parte, l’amministrazione comunale.
Sul banco degli imputati anche la tassa che si riferisce al consumo idrico di famiglie e imprese.
Qui, nello specifico, si contesta la consistenza della cosiddetta quota minima, che va pagata al di là del consumo, e che arriva a 140 metri cubi. A tal riguardo, si è verificata una corsa alla chiusura dei contatori poco utilizzati.
Il programma prevede, alle ore 9:00, il concentramento nella centralissima Piazza Sprovieri. Da qui il corteo si muoverà lungo le principali vie del centro cittadino e arriverà davanti alla sede municipale, dove è prevista la consegna simbolica delle bollette, le cui copie ogni manifestante porterà con sé.
L’iniziativa dovrebbe coincidere anche con la serrata degli esercizi commerciali, che quantomeno per la durata della manifestazione dovrebbero abbassare la saracinesche.
La consistenza della partecipazione popolare sarà anche il metro per giudicare la credibilità delle richieste che il comitato fa all’amministrazione comunale.
La manifestazione di oggi arriva al termine di un percorso partito a inizio anno per impulso della locale sezione della Confcommercio, il cui presidente Vincenzo Toscano è anche il coordinatore della “Libera Associazione Cittadina Acrese”.
Il nucleo iniziale della protesta si è evoluto e allargato, interessando tutto un mondo che abbracciava i singoli cittadini, oltre alla attività commerciali da cui la protesta aveva preso le mosse.
Alla manifestazione di oggi sarà presente anche il Pd, per il quale “grave risulta l’abbandono”, da parte dell’amministrazione comunale, “in cui sono stati lasciati i cittadini che non hanno potuto fare altro, innanzi a tributi spropositati e a clamorosi errori di calcolo sulle stesse bollette, che riunirsi in un comitato spontaneo che avversa l’operato scellerato della maggioranza”.
Per il Pd, “la stessa maggioranza ha disatteso la legittima richiesta di un dialogo vero e costruttivo su questa incresciosa situazione che, è bene ricordarlo, è solo ed esclusivamente figlia delle sue scelte politiche.
Se è vero che i governi hanno ragion d’essere fino a quando incontrano il favore del popolo – conclude il Pd -, sindaco e maggioranza non possono che adottare le doverose contromisure: le dimissioni”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 19-02-2015.


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