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Ha un infarto ma deve fare un viaggio di quattro ore per arrivare all’ospedale

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ACRI – L’ospedale di Acri è stato teatro dell’ennesima vicenda che restituisce fedelmente il grado di difficoltà e di isolamento sanitario di un’intera comunità. F.S., coordinatore sanitario della Direzione Sanitaria della struttura ospedaliera, intorno a mezzogiorno, ha avvertito un malore ed è andato in arresto cardiaco. Essendo all’interno dell’ospedale, i soccorsi sono stati immediati e, grazie alla perizia degli operatori, è stato repentinamente intubato e gli sono state praticate le cure necessario a mantenerlo in vita. Chi era lì assicura che si è trattato di un autentico miracolo. Tuttavia non bastava. Infatti andava immediatamente trasferito in un centro dotato di rianimazione. E’ stato prontamente richiesto l’intervento dell’elisoccorso, ma gli operatori di Acri si sono sentiti rispondere che il velivolo non si sarebbe potuto alzare in volo, a causa della pioggia.

In sostanza, bisogna avere la fortuna di essere in emergenza solo con il sole. Su Acri ieri è piovuto per l’intera giornata, tuttavia si è trattato di una pioggerellina, tipica della stagione primaverile, ma sufficiente a fermare l’elisoccorso. In pratica l’uomo è stato abbandonato al suo destino.

Realizzata, con notevole disappunto, l’impossibilità di un intervento dell’elisoccorso, i sanitari del nosocomio hanno disposto il trasferimento ad altro ospedale con l’ambulanza. A quel punto è stato un peregrinare da una struttura all’altra nella regione, non riuscendo a trovare posto in nessun ospedale dotato di rianimazione. Alla fine, quello più vicino era Catanzaro. Un uomo che ha seriamente rischiato di morire in ospedale ha dovuto affrontare l’ennesimo pericolo di un viaggio di diverse ore in ambulanza e con vie di comunicazione proibitive. Tra l’altro, proprio per le precipitazioni, anche per la SS660 si vivono momenti di apprensione per la frana di Serra di Buda.

Per fortuna, F.S. a Catanzaro ci è arrivato vivo, ma la sua vicenda dimostra che ad Acri davvero nessuno può più permettersi il lusso di stare male. Così com’è, l’ospedale serve solo da Pronto Soccorso, essendo l’ombra pallida di una struttura sanitaria in grado di garantire il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini. Nei giorni scorsi otto sindaci del comprensorio (Acri, Bisignano, Luzzi, San Demetrio Corone, Santa Sofia d’Epiro, San Giorgio Albanese, San Cosmo Albanese e Vaccarizzo Albanese) avevano sottoscritto un documento con il quale chiedevano un incontro urgente al neocommissario alla Sanità, Massimo Scura. Proprio ieri è arrivata la risposta e l’incontro è stato fissato per martedì a Catanzaro. L’occasione è propizia per spiegare a Scura l’emergenza che un territorio che arriva, con tutti i Comuni che vi gravitano, a circa settantamila abitanti, vive quotidianamente.

PIERO CIRINO


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