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Il silenzio degli innocenti

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Purtroppo dobbiamo ritornare su alcune argomenti verso i quali avevamo già scritto nei mesi passati.

E lo stimolo ci è stato dato dalla definizione che il Commissario alla Sanità della Regione Calabria, Dott Scura, ha dato del nostro presidio Ospedaliero: Ospedale di area disagiata.

Non abbiamo nessuna vena polemica con chicchessia, men che meno su verso qualche personaggio folgorato sulla via di Damasco, ma giusto per cercare di far tornare un minimo di dibattito, troppo a lungo sopito, cercheremo di fare alcune considerazioni e solo alla fine faremo una proposta.

E’ vero, siamo una zona disagiata e il disagio risiede nel fatto che molte attività artigianali ed imprenditoriali non possono essere agevolmente collegate con il resto della Nazione e delle popolazioni perché ancora non siamo dotati né di una zona industriale degna di questo nome, né di una viabilità minimale causando una perdita di competitività e quindi meno possibilità di assunzioni di tanti giovani costretti ad andar via e conseguentemente spopolamento e riduzione del prodotto interno lordo.

Prima domanda che poniamo e che merita una risposta.

Ma il Presidente Oliverio, che al tempo rivestiva il ruolo di Presidente della Provincia e che insieme all’assessore del tempo ai lavori pubblici, On. Luigi Incarnato. trasferirono le risorse, che “Noi” portammo a questo territorio per la viabilità per un ammontare di 50 milioni di euro, dall’ANAS alla Provincia ha intenzione di finanziare per il restante importo queste due arterie e ci riferiamo alla Acri-A3 e Sibari Sila? Perché,se cosi fosse, noi ne gioiremmo insieme ed Acri non sarebbe più definita area disagiata.

Questo è quello che come partito abbiamo cercato di fare e testimone ne è l’attuale Sindaco, visto che nel periodo 2000-2005 ricopriva la carica di Sindaco con una Coalizione Udc Fi.

Seconda questione, ma non secondaria.

Ma ricordiamo male o vi fu una sommossa popolare quando si parlava di Spoke Acri- Castrovillari, perché ritenuta non fosse questa la via per salvare il nostro Ospedale, oggi definito disagiato, in tanti accorsero al letto del malato, tanti bravi politici non nostrani dicendoci che l’ospedale di Acri doveva essere Ospedale Generale e facendo in seguito una campagna elettorale proprio su questi temi.

Lor signori che passeggiavano per le vie della nostra cittadina, con un codazzo di amici,la pensano sempre cosi? Sarebbe gradito chiedere loro se hanno modificato il loro pensiero.

Questo perché, le recenti notizie a tal riguardo sulla futura organizzazione del nostro ospedale che ora ci propongono è un buon viatico verso la definitiva chiusura dell’ospedale, che senza le strutture complesse ovvero i primari, non avrà vita lunga.

E non basta la pur garbata disponibilità che il nuovo Direttore Generale Dott. Raffaele Mauro ha avuto nell’incontro dell’altro ieri con i nostri rappresentati istituzionali, rispetto al nostro Ospedale, ribadendo che ci doteremo di una Risonanza Magnetica, già finanziata dalla precedete amministrazione regionale, o di un ecografo nuovo, perché tali strumenti sono indispensabili se ci sarà attività medica, che al momento è solo garantita dai sanitari presenti ai quali difficilmente se ne aggiungeranno altri.

E allora perché questo silenzio? Non vorremmo che l’ipotesi di nascita del partito della nazione (Pd-Ncd) determini questo silenzio, in quanto qualche New Generation spera di salire a palazzo Gencarelli insieme ai nemici storici, oggi in via di avvicinamento.

Queste cose le diciamo a tutte le espressioni politiche e sociali di Acri, ma soprattutto ai cittadini, perché abbiamo un sospetto.

Oggi, mancando un nemico “interno” da abbattere, non serve più stimolare la piazza, né produrre documenti politici, ma basta solo ed esclusivamente tenere il livello dello scontro basso e se mai c’è qualcuno che fa troppe domande renderlo incompatibile come è successo negli anni passati e nel recente mese.

Andiamo alla proposta! Ma non c’è una proposta!!!

Ci vogliono solo risposte e le stesse domande dovremmo indirizzarle tutti noi cittadini Acresi, sia come partiti politici organizzati, come mondo imprenditoriale, come terzo settore o come movimento civico a quelle istituzioni che avendone la responsabilità e soprattutto avendole prese in carico all’atto delle varie campagne elettorali ora non possono lavarsene le mani.

Dimenticavamo di invitare anche i tanti e bravi giornalisti, soprattutto quelli folgorati sulla via di Damasco, che magari conoscendo bene le cose che scriviamo, invece di continuare a rodersi il fegato, con tanta bile in bocca, potrebbero, almeno per una volt,a cercare di essere al servizio della propria collettività e non solo di cercare di curare i propri interessi in maniera per altro maldestra, di scrivere qualche pezzo intelligente, ricordando che Acri è una città fatta di persone per bene, che ha dimostrato di essere sempre all’avanguardia; non sempre la cultura viene dal mare.

Noi ne discutiamo e spesso abbiamo risolto i problemi della nostra comunità, come abbiamo sempre fatto, perché dopo tutto noi abbiamo amato, amiamo e ameremo sempre il nostro territorio.

Con immutato amore, UDC di Acri.

Il desiderio nasce da quello che osserviamo ogni giorno!


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