Opinione

Quando “l’impeto civile” e’ scorrettezza e disinformazione

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Caro direttore,
ti chiedo ospitalità dopo tanto tempo per rispondere in qualità di assessore alla Sanità ed ai Servizi Sociali del Comune di Acri, ma principalmente come medico che opera sul territorio.
Come sai non amo rilasciare interviste né cerco pubblicità, ma, per quanto possibile, mi impegno a cercare di risolvere qualche problema dei tanti che incombono sulla nostra cittadina, specie in questo periodo di grave disagio socio-economico.
Sono rimasto profondamente turbato dall’opinione espressa dal signor Piero Cirino, che pure fa il corrispondente di un importante quotidiano regionale e pertanto dovrebbe essere più accorto nel maneggiare la penna, cosa che purtroppo per lui negli ultimi tempi gli accade sempre di meno.
Ancora una volta la sua scarsa professionalità lo porta a “sparare”giudizi su persone ed istituzioni senza avere prima acquisito, come sarebbe suo dovere di cronista (anche se l’articolo su Acrinrete lo pubblica come opinione), le indispensabili informazioni dalle persone che lui malignamente mette in cattiva luce e moralmente condanna con un “se ne fregano” di fascista memoria.
Cosa ha chiesto all’assessore alla sanità, alle competenti autorità sanitarie in merito a questo presunto caso di Mucca Pazza senza porsi il problema che la malattia di Creutzfeld-Jakob, se accertata definitivamente, ha varie cause e solo in minima percentuale una variante(BSE) di natura bovina?
Quale diritto ha di stigmatizzare comportamenti dell’assessore alla Sanità, delle associazioni di volontariato e dei partiti politici per la mancata solidarietà ad una famiglia colpita da una grande tragedia di cui noi tutti, trattandosi di un fatto fino all’altro ieri privato, siamo venuti a conoscenza da un paio di giorni e del quale ci siamo come Amministrazione Comunale subito interessati (forse l’errore è stato di non avere chiamato il signor Cirino e fatto rapporto).
Appena letta la notizia ho chiamato personalmente, pensando ad una possibile variante bovina della malattia, se confermata, i dottori Paffile e Pancaro, veterinari della nostra ASP e responsabili del territorio di Acri, i quali di questo caso non erano, al pari di noi tuttti, informati e mi spiegavano che l’ASP da anni non segnala focolai di infezione da morbo di Creutzfeld-Jakob variante mucca pazza (BSE).
Inoltre i controlli alle macellerie e agli allevamenti zootecnici sono frequenti e di nulla si può accusare i macellai, perché, da quanto a noi risulta, si attengono alle più scrupolose norme igienico-sanitarie.
Il saccente cronista-opinionista non sa o fa finta di non sapere del danno che provoca un articolo come il suo, se non ben spiegato, sulla economia già disastrata del nostro paese e non risulta di nessun aiuto nella prevenzione sanitaria.
Ristoratori e macellai ma soprattutto l’ufficio Igiene Pubblica insieme alle autorità veterinarie dovranno attivarsi in questo periodo per spiegare agli ignari cittadini che se la malattia di cui si parla è veramente di origine bovina questa è stata contratta da parecchio tempo, essendo il periodo che passa dalla infezione alla manifestazione del morbo di molti anni (l’ipotesi più accreditata lo colloca tra i 4 ed i 40 anni) e non ci sono quindi pericoli nel consumare le carni regolarmente vendute o servite nei ristoranti.
Da quanto esposto, spero con semplicità e chiarezza, una segnalazione che avrebbe potuto essere uno spunto per approfondire e acquisire maggiori informazioni e dati, è divenuta un allarme ingiustificato, strumentale, fatto per “puro esibizionismo giornalistico” (mi auguro non per lotta politica, da come l’opinione-articolo lascia intendere aprendosi con la vicenda riguardante l’Ospedale).
Il signor Cirino sta smarrendo il senso della professionalità e non valuta più appieno le cose di cui scrive ed ha dimenticato che le parole vanno sempre maneggiate con cura, perché chi scrive può formare opinione, in quanto ci si rivolge ad un pubblico molto vasto che su materie “tecniche” può non essere molto ferrato, ingenerando grande disorientamento.
Mi auguro di cuore che il giornalista abbia espresso la sua opinione in un momento di scarsa riflessione e non abbia calcolato gli effetti del suo scritto.
Tanto è dovuto per rassicurare i cittadini e nel congedarmi esprimo la mia personale solidarietà e quella dell’intera Amministrazione Comunale, delle associazioni di volontariato nonché di tutte le forze politiche e sociali al signore e alla famiglia colpita da questa grave tragedia, ringraziandola per la sensibilità civile dimostrata nel rendere pubblica la loro vicenda.
Restiamo a disposizione per quanto si possa fare, rispettando e non spettacolarizzando il dolore privato di una famiglia.

Dott Raffaele L. De Vincenti – Assessore alla Sanità del Comune di Acri

fonte: Acrinrete.info


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