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Acri- Acri fa il bis, cinquemila in piazza

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Dopo la manifestazione contro il caro tasse del Comune del 19 febbraio, ieri Acri ha concesso il bis. Anche in termini di presenze in piazza, con una partecipazione stimabile all’incirca intorno alla medesima cifra di febbraio.
In cinquemila, forse qualcosa in più, nella fasi salienti, ieri hanno partecipato a un corteo di protesta promosso dalla Libera Associazione Cittadina Acrese, il comitato civico che aveva già portato in piazza i contribuenti acresi circa due mesi fa.
Stavolta le rivendicazioni riguardavano l’ospedale civile “Beato Angelo”, la SS660 e l’aumento dei tributi.
Sul nosocomio cittadino pende il decreto di riordino della rete ospedaliera, con la contestuale perdita di alcuni servizi, come il laboratorio di analisi, ma anche le rassicurazioni del commissario Massimo Scura sulla sua rivisitazione.
Per quanto riguarda la SS660, che collega Acri ad autostrada e Cosenza, il pericolo è rappresentato dalla frana di Serra di Buda, che, qualora dovesse peggiorare, potrebbe portare, così come avvenne nel 1999, alla chiusura dell’arteria e a una condizione di isolamento della comunità acrese. E’ in fase di completamento il percorso alternativo, ma i lavori sono fermi da tempo.
Il consiglio regionale, soprattutto per impulso del presidente della giunta Mario Oliverio, ha stanziato una cifra di due milioni e mezzo di euro, che dovre servire a completare sia la galleria che il tratto di collegamento alla SS660.
Tuttavia vi sono alcuni contenziosi di natura giudiziaria che, se non risolti, rischiano di allungare i tempi. Per quanto riguarda le tasse, il comitato ha nuovamente contestato l’amministrazione comunale a proposito della Tari, ma è l’intero sistema di imposizione fiscale, ritenuto non più sostenibile, a essere messo sul banco degli imputati.
Nonostante i tanti temi sul tappeto, dagli slogan e dai commenti delle migliaia di partecipanti era quello sull’ospedale a fare premio sugli altri. All’inizio c’era, a onor del vero, un po’ di scetticismo sulla effettiva riuscita della manifestazione, ma anche stavolta i fatti si sono incaricati di dimostrare che la Libera Associazione Acrese sta lavorando bene e riesce ad avere il polso delle sensibilità collettive della comunità presilana. Oltre alla partecipazione in piazza e per le vie, va anche sottolineata l’adesione dei commercianti, con saracinesche abbassate in tutto il centro cittadino.
In piazza c’erano pure il sindaco Nicola Tenuta, l’esecutivo quasi al completo, il presidente del consiglio comunale Cosimo Fabbricatore e consiglieri di maggioranza e di opposizione.
Per Tenuta, si è trattato di “una bella e pacifica manifestazione, che ci dà ulteriore forza nelle nostre rivendicazioni”. Per quanto riguarda l’ospedale, “riponiamo molta fiducia nel commissario Scura, ma ai propositi bisogna far seguire i fatti”. Sulla SS660, “diamo atto al Partito Democratico per l’impegno che sta profondendo e per il reperimento delle risorse necessarie al completamento, non più differibile, del tratto che dovrà aggirare la frana di Serra di Buda”. A proposito della Tari, “abbiamo congelato le somme dovute alla Regione, oltre 700 mila euro, poiché riteniamo che abbia delle precise responsabilità, in seguito alla chiusura delle discariche comunali, sui problemi che si sono verificati per i disservizi determinati dal malfunzionamento del sistema di raccolta dei rifiuti urbani nel 2014”.
Raggiante anche il presidente della Libera Associazione Cittadina Acrese, Vincenzo Toscano, per il quale “la massiccia partecipazione alla manifestazione di oggi rappresenta la prova di un malessere che la collettività vuole rimuovere”.
Il corteo si è concluso in Piazza Purgatorio, dove, tra problemi tecnici e striscioni, si sono susseguiti interventi di rivendicazione sui temi caldi della manifestazione. L’auspicio ora è che questa ennesima prova di mobilitazione collettiva possa produrre risultati tangibili.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 30-04-2015.


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