Cronaca

ACRI : I Commercianti, non siamo in grado di pagare le tasse

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Mercoledì sera nella Sala Polivalente è andata in scena la rabbia, ma non la rassegnazione, dei commercianti di Acri. Alla crisi i cui morsi sono sempre più lancinanti, si unisce una pressione fiscale non più sostenibile.
Le tasse sganciate dagli incassi stanno determinando una situazione di grande sofferenza, con possibilità sempre più alte che molte attività siano costrette ad abbassare la saracinesca.
L’iniziativa è stata promossa dalla Confcommercio ed è stata introdotta e coordinata dal presidente della sezione acrese, Vincenzo Toscano.
Nelle sue parole tutto il disagio di una categoria che per davvero non ce la fa più, ma anche l’esortazione a fare massa, perché una iniziativa di forte unità può rendere la nostra voce ancora più credibile.
Tante le testimonianze, condite da momenti di forte emozione, di chi si è visto recapitare bollette dell’acqua da diverse migliaia di euro o di quanti hanno ricevuto cartelle della Tari il cui importo esorbitante non è sostenibile per attività che una simile somma non la guadagnano in un anno.
C’è anche l’orgoglio di chi grida che non ci sta a essere additato come evasore, perché noi le tasse vogliamo pagarle, ma dovete darci la possibilità di farlo.
Non manca la provocazione di chi dice: mettiamo tutte le cartelle non pagate in uno scatolone e recapitiamolo al Comune.
In una sala, che una stima prudente contava circa 150 detentori di partita Iva, c’era anche il presidente del consiglio comunale, Cosimo Fabbricatore. Fatalmente è diventato il bersaglio contro cui indirizzare una rabbia repressa per troppo tempo.
Fabbricatore ha provato a spiegare che l’amministrazione comunale ha le mani legate perché molte tasse sono state stabilite dal governo e che, nel limite della propria discrezionalità, fa di tutto per sostenere i commercianti.
Il presidente dell’assemblea civica ha poi dato la sua disponibilità a promuovere un consiglio comunale aperto sulla questione, per conferire anche dignità istituzionale a questo disagio.
La disperazione ha preso il sopravvento e, sebbene alcune obiezioni di Fabbricatore fossero legittime, in tanti non gli hanno creduto e in lui hanno visto il rappresentante delle voraci istituzioni che spremono come un limone una categoria ormai allo stremo.
La riunione si è conclusa con la creazione di un comitato che rappresenti le istanze venute fuori mercoledì sera e si faccia carico di interloquire con le istituzioni, avendo ben chiaro che la situazione così com’è non può essere più sostenuta.

Piero Cirino
Da Il Quotidiano del Sud del 16-01-2015.


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