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ACRI: Il Futuro del MACA

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ACRI – L’insediamento della nuova amministrazione comunale è stato accompagnato, nei mesi scorsi, dalla sua intenzione di ripensare il rapporto con alcune istituzioni culturali.
Così, dopo quello con la fondazione “Vincenzo Padula”, l’assessore alla Cultura Paola Capalbo ha aperto un nuovo fronte polemico, stavolta indirizzato al Maca (Museo Arte Contemporanea Acri) e al suo direttore artistico Silvio Vigliaturo.
Nell’ultima riunione del consiglio comunale, la Capalbo, rispondendo a una interrogazione del consigliere Pino Capalbo, definiva la gestione del museo “troppo personalistica”.
Nei mesi scorsi il rapporto tra il maestro Silvio Vigliaturo e l’amministrazione comunale è stato caratterizzato da une fitta corrispondenza epistolare in cui si evince la scarsa volontà da parte del governo cittadino di assecondare il percorso intrapreso dal Maca.
Il primo effetto è stata la perdita dell’annualità 2013 del Progetto MacartProject, finanziato dalla Regione Calabria. La mancata presentazione della rendicondazione del 2012 ha fatto svanire i 250 mila euro previsti dal progetto per il 2013.
In una lettera inviata al sindaco Nicola Tenuta, Vigliaturo lo scorso 20 novembre scriveva: “In quanto curatore artistico del Maca, ho sviluppato il progetto artistico dei due anni, cercando di costruire dei progetti che, partendo dalla nostra Regione, attraverso i giovani, avesse poi riscontro e interazione, con i giovani stessi, verso le mostre a carattere nazionale e oltre, con artisti di chiara fama internazionale (…).
Il progetto 2012, finito nel gennaio 2013, per motivi diversi, a tutt’oggi, non è ancora potuto essere rendicontato; nel mese di giugno 2013 è stata firmata la convenzione con la Regione per il Progetto 2013; purtroppo, senza la rendicontazione del 2012, non si può accedere all’anticipo del 70% per il 2013; dalla Regione, mi dicono che il Progetto 2013 deve essere finito “ultimato” entro il 31.12.2013;”
Il giorno prima della scadenza dei termini per la presentazione della rendicondazione 2012, quindi il 30 dicembre scorso, Vigliaturo spiegava, in una lettera inviata all’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, al presidente Giuseppe Scopelliti e all’intera giunta regionale, che “è stata vanificata l’importante, irripetibile, possibilità che l’aggiudicazione del bando del progetto Macartcalabria avrebbe dato alla città di Acri di realizzare qualcosa di significativo dal punto di vista artistico e culturale, non solo a livello comunale, ma nazionale e internazionale, perdendo un’occasione di ricaduta d’immagine notevole sulla città”.
Al di là del danno contingente, quello che preoccupa è il futuro del Maca, che in meno di otto anni può esibire numeri che testimoniano un’attività che ha prodotto una ricaduta sul territorio che Acri è stata in grado di recepire solo in minima parte.
Come si apprende dalla relazione che Silvio Vigliaturo ha consegnato al sindaco Tenuta all’atto del suo insediamento, il Maca dal 2006, anno della sua nascita, a fine 2012 ha registrato 96005 visitatori, esclusi quelli che hanno partecipato alle inaugurazioni. A questi vanno aggiunti altri 11302 del 2013. Quanto Acri è stato in grado di beneficiare di questo potenziali indotto? Certamente poco, se si considera che nulla o quasi è stato fatto per trattenere queste oltre centomila persone.
Sarebbe opportuno conoscere le intenzioni dell’amministrazione comunale, che nel frattempo non ha ancora nominato i suoi componenti nel consiglio del Maca, sul museo e capire cosa significhi ripensarne ruolo e funzioni.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 25-01-2014.


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