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Acri-La Cri di Acri impegnata per un Children Point

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I Volontari della Croce Rossa Italiana di Acri sono impegnati in prima linea per la realizzazione di un Children Point a Corigliano.
“I fenomeni migratori che negli ultimi anni hanno interessato prevalentemente le coste siciliane – scritto in una nota -, da qualche tempo sono notevolmente aumentati sino ad arrivare a toccare anche il porto di Corigliano. In occasione dei ripetuti sbarchi la Croce Rossa si è resa parte attiva sia nelle fasi di soccorso, sia nelle fasi di assistenza”.
L’esperienza maturata sul campo “ha consentito ai Volontari Cri impegnati in tali attività di comprendere meglio quali siano le reali esigenze che si possono presentare, così da cercare di rispondere in modo appropriato ai bisogni delle persone che arrivano nel nostro continente nella speranza di una vita migliore. Donne incinte, bambini e bambine, ragazzi e ragazze minorenni arrivano in numero sempre maggiore”.
Tale situazione “ha colpito particolarmente tutti coloro che si adoperano nelle fasi di primo intervento, tant’è che i Volontari del Comitato Locale di Acri, in collaborazione i colleghi dell’Area 5 provinciale, stanno lavorando per la realizzazione di un’unità di accoglienza per minori e donne in gravidanza da allestire nel porto di Corigliano.
Sin dai primi sbarchi – prosegue la nota -, insieme ai momenti di soccorso primario, si è posta particolare considerazione sui bisogni elementari: sfamare e vestire dignitosamente i migranti; oggi si vuole fare di più offrendo una specifica attenzione verso i più giovani e le donne in stato di attesa che, ovviamente, hanno necessità diverse da quelli di un normale adulto”.
Nell’intento di rispondere a queste esigenze, “ è partito, a opera della Croce Rossa, un progetto denominato “Children Point CRI”. Lo scopo del progetto è realizzare una struttura idonea a rendere meno traumatica l’attesa dopo lo sbarco. In questa struttura potranno trovare riparo donne e minori e verranno distribuiti generi alimentari appositamente pensati per le necessità di mamme e/o bambini, nonché indumenti specifici e giochi. Inoltre potranno essere praticate una serie di attività ludico-ricreative ed educative destinate a far dimenticare, almeno nelle prime fasi dopo lo sbarco, il trauma della traversata del Mediterraneo”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 05-07-2015.


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