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Acri-Manifestazione contro le tasse tra il 18 e il 20 febbraio

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La manifestazione della “Libera Associazione Cittadina Acrese”, costituitasi sull’onda delle proteste contro l’eccessivo carico fiscale, è stata posticipata, a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Si terrà probabilmente uno dei giorni tra il 18 e il 20 febbraio.
“Nella prima assemblea cittadina – scrive in una nota l’associazione -, nata dal malessere avvertito in particolar modo dai commercianti, è intervenuto anche il presidente del consiglio comunale, sig. Cosimo Fabbricatore, che esortava i presenti a voler evidenziare le problematiche collettive ed, eventualmente, proporre adeguate e opportune soluzioni. Fino a oggi nessun invito è stato rivolto all’assemblea cittadina da parte dell’amministrazione comunale, al contrario di quanto, erroneamente ed inverosimilmente, affermato da certa stampa locale, con notizie tendenziose e certamente fuorvianti per l’opinione pubblica, nessuno si è negato a un confronto pubblico, se non il sindaco, adducendo motivazioni sterili”. Per l’associazione, “i cittadini acresi non sono degli evasori, al contrario di quanto ingiustamente affermato dallo stesso sindaco, bensì coloro che contribuiscono con i propri sacrifici “veri e tangibili” al finanziamento della cosa pubblica, anche in considerazione della gravissima crisi che si ripercuote maggiormente sui ceti più deboli. Qualora il primo cittadino dovesse esser a conoscenza di particolari situazioni penalmente e civilmente rilevanti, tenuto conto anche della sua professione di commercialista, lo invitiamo sin d’ora a voler denunciare il tutto alle autorità competenti provando quanto si asserisce”.
Per quanto riguarda la Tari, “quello che più ci preme sottolineare, è che ci sia stato un palese e tangibilissimo mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, che non deve essere necessariamente dichiarato dall’autorità sanitaria”.
Il sindaco “ammette a più riprese, scusandosi con i cittadini, che l’Ufficio Tributi ha commesso numerosi errori, occorre quindi vedere quanti di questi sono dovuti alla mancanza di professionalità degli impiegati comunali, nonché pubblici ufficiali, magari messi in questi uffici senza la necessaria formazione, e quanti di questi dovuti alla stessa giunta comunale”.
“Le bollette “pazze” – prosegue il comunicato – sono solo una parte del problema, infatti la situazione di crisi, lo sappiamo bene, non è ormai solo di tipo materiale, ma anche e soprattutto di tipo psicologico. Affligge la nostra sempre più “povera” città con conseguenze deleterie e autodistruttive per il nostro territorio e di conseguenza per l’intera collettività”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 06-02-2015.


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