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Acri-Oggi nuova manifestazione di protesta

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Oggi Acri si prepara a vivere l’ennesima giornata campale. La Libera Associazione Cittadina Acrese infatti ha promosso l’ennesima manifestazione di protesta.
Dopo aver portato in piazza, nello scorso mese di febbraio, oltre cinquemila persone, sul caro tasse comunali, infatti, il comitato civico, che proprio sull’esosità della imposizione fiscale locale si è formato, chiama nuovamente gli acresi a raccolta.
L’iniziativa, intitolata “Acri in rivolta 2”, è stata programmata per oggi, con inizio alle ore 9:00, dalla centralissima Piazza Sprovieri. Successivamente toccherà tutte le strade principali del centro cittadino.
Al centro della protesta stavolta i tentativi di smantellamento dell’ospedlae civile “Beato Angelo”, il rischio di isolamento determinato dalla paventata chiusura della SS660, che collega Acri alla Valle del Crati, quindi all’autostrada e al capoluogo provinciale, per una frana che interessa l’arteria all’altezza di Serra di Buda, e contro “l’aumento spropositato delle tasse”.
A proposito di quest’ultimo aspetto, la Libera Associazione Cittadina acrese ha accompagnato la campagna di adesioni alla protesta con uno specchio sinottico, di raffronto tra l’applicazione della Tari, cioè la tassa sulla raccolta e smatimento dei rifiuti urbani, tra i Comuni di Acri, San Giovanni e Castrovillari. Questi due ultimi sono gestiti da commissari.
Secondo i dati pubblicati in questa tabella, ad Acri la Tari sarebbe più cara che negli altri due territori comunali di riferimento. A parità di parametri.
Questo, per dire che, secondo il comitato, paradossalmente ad Acri l’eventuale gestione commissariale, eventualmente seguita al momentaneamente scampato pericolo del dissesto finanziario dell’ente, paradossalmente per i contribuenti acresi sarebbe stata meno esosa.
Per quanto riguarda l’ospedale, in queste ultime settimane si sono moltiplicate le iniziative di sensibilizzazione intorno al futuro del nosocomio cittadino, ma questo evidentemente non ha placato le ansie della comunità acrese.
La SS660 vive invece una perenne condizione di incertezza per uno smottamento plurisecolare che, in località Serra di Buda, cioè alla porte del centro cittadino, rappresenta una costante minaccia per chi si trova a percorrerla.
La Provincia negli anni scorsi si è fatta carico della progettazione e della realizzazione di un percorso alternativo, che aggira quella zona. I lavori di completamento della galleria che dal progetto è prevista sono fermi al palo, e questo rappresenta l’ennesimo motivo di ulteriore inquietudine collettiva.
Il rischio è che vi sia troppa carne al fuoco per una manifestazione di protesta, ma la risposta potrà arrivare solo dalla consistenza delle adesioni.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 29-04-2015.


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