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Acri-Ospedale, oggi riunione con i sindaci dei Comuni limitrofi

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Oggi pomeriggio, alle ore 16:00, nella sede municipale, si terrà una riunione, promossa dalla locale amministrazione comunale, sulle sorti dell’ospedale civile “Beato Angelo”.
Saranno presenti, per l’occasione, i sindaci dei Comuni limitrofi, i cui residenti rientrano nel perimetro di riferimento delle prestazioni erogate dal nosocomio acrese.
L’ospedale del centro presilano da anni vive in una sorta di limbo, che pian piano lo sta letteralmente consumando.
Sulla carta è un ospedale Spoke, con Castrovillari, ma la realtà dei fatti lo relega a una sorta di Pronto Soccorso allargato. Dalla chiusura del punto nascita, avvenuta nell’estate del 2011, il “Beato Angelo” vive una lenta agonia con prospettive assai poco incoraggianti per il futuro.
Con Castrovillari avrebbe dovuto dividere reparti e prestazioni, ma non è così e il decreto che sanciva lo Spoke in realtà non è mai stato applicato.
L’iniziativa promossa per oggi dall’amministrazione comunale ha l’obiettivo di capire quali iniziative comuni si possono mettere in campo per far si che vi sia una inversione di tendenza.
Il lento declino dell’ospedale acrese non è infatti solo un problema locale, ma interessa tutti quei cittadini che al “Beato Angelo” si rivolgono quotidianamente, anche provenendo da altri centri limitrofi.
Non è solo una rivendicazione campanilistica, ma la particolare conformazione orografica del territorio e un sistema di vie di comunicazione preistorico mettono seriamente a rischio il diritto alla salute.
In caso di emergenza, in pieno inverno, raggiungere Cosenza o Castrovillari potrebbe risultare fatale a chi dovesse averne bisogno.
Lo scorso anno una donna ha dato alla luce il suo bambino in auto, proprio davanti all’ospedale. Qui non ha poi potuto ricevere le necessarie cure ed è stato necessario, con l’elisoccorso portare sia la mamma che il figlio a Cosenza.
Quanto a queste latitudini il problema dell’ospedale sia avvertito lo testimonia anche una imponente manifestazione popolare, cui, nel 2011 parteciparono circa diecimila persone.
Ora il sindaco Nicola Tenuta riprende una battaglia che nelle prossime settimane interesserà direttamente anche il neocommissario alla Sanità calabrese.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 20-03-2015.


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