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Acri-Pd, Tenuta si dimetta, per il bene di tutti

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Dopo l’Udc, anche il Partito Democratico si scaglia contro il sindaco Nicola Tenuta, all’indomani della delibera consiliare che sancisce il dissesto finanziario del Comune.

“L’amministrazione comunale a guida del sindaco Nicola Tenuta – si legge in una nota -, ha scritto la pagina peggiore della storia politica acrese: ha dichiarato il dissesto finanziario dell’ente. L’analisi della Corte dei Conti parla chiaro e denuncia una disinvolta gestione delle risorse pubbliche: bilanci falsati, entrate gonfiate, trucchi contabili, spese folli, consulenze e debiti milionari e inoltre un piano di rientro superficiale e inadeguato”.

Secondo il Pd, “un triste epilogo di una storia ancora più triste, una storia fatta di disinteresse per la res publica da parte dei nostri amministratori, di politici inadeguati, funzionari scellerati e di cittadini imbrogliati. Paghiamo a caro prezzo le esternalizzazioni dei servizi propinateci, fin dal lontano 2000/2005, dal caro sindaco Tenuta, esternalizzazioni create con il solo e unico intento di sistemare amici, parenti e sponsor elettorali che hanno creato a oggi milioni e milioni di perdite di bilancio e che tante ne produrranno”.
Inoltre, “paghiamo a caro prezzo, nel settore dei lavori pubblici, gli affidi diretti, peraltro sempre alle stesse ditte, senza regolari gare d’appalto che avrebbero consentito un effettivo risparmio. Paghiamo a caro prezzo, sempre dal lontano 2000/2005, l’affido di manifestazioni istituzionali ai “soliti amici di merenda” con costi superiori per le casse comunali. Paghiamo a caro prezzo le scelte urbanistiche, fatte passare come “rivoluzioni copernicane” dal lungimirante sindaco Tenuta nel 2000/2005, che hanno condannato alla chiusura diverse attività in pieno centro urbano”.
Ancora, “pagheremo a caro prezzo la mancata adesione al Mab, con la possibilità di intercettare finanziamenti per il nostro territorio. Pagheremo a caro prezzo la mancata transazione del lodo arbitrale, che causerà un milione e duecentomila euro di spese per i contribuenti. Pagheremo a caro prezzo la nuova rideterminazione della pianta organica, con l’eventuale sacrificio dei lavoratori in esubero”.
Secondo il Pd, “il sindaco/assessore al Bilancio, nonché commercialista, è ormai indegno, non solo a ricoprire la carica affidatagli dagli elettori nel 2013, ma anche a percepire l’indennità per una mansione svolta in maniera disonorevole; per cui è invitato a voce unanime a rassegnare le dimissioni”.
Il Partito Democratico “sarà a fianco di tutta la comunità acrese, vigilando e sorvegliando le pratiche di attuazione della procedura di default economico dell’ente per limitare i danni e i sacrifici rivenienti da un sicuro innalzamento delle tariffe sulle tasse e dai tagli sui servizi che i commissari propineranno”.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 31-12-2016 Piero Cirino


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