Cronaca

ACRI: Percorso nascita e consultorio mai attivati

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Il parto in auto, che ha portato alla luce una bambina mercoledì mattina davanti all’ospedale cittadino, per quanto fortunatamente andato a buon fine, ha suscitato una rinnovata ondata di inquietudine ad Acri.
Ci sono troppi pericoli da affrontare per una donna che deve partorire. Le condizioni delle strade, quelle meteo in inverno e le distanze sono incognite da non sottovalutare. Acri fino a poco più di tre anni fa aveva un punto nascita che rappresentava un fiore all’occhiello, non solo per la comunità acrese, ma anche per i centri vicini.
E’ stato chiuso perché non raggiungeva le 500 nascite all’anno, nel luglio del 2011. Ora le gestanti devono raggiungere Cosenza o Castrovillari, con tutto ciò che ne consegue.
Una specifica legge regionale, per i centri in cui i punti nascita erano stati chiusi, ha previsto il percorso nascita, con tutta una serie di figure professionali che devono accompagnare gravidanza e parto. Ad Acri non è mai stato avviato.
Doveva esserci anche il consultorio, ma esiste solo sulla carta. Perché parta mancano i pediatri, mentre i ginecologi vengono utilizzati, per tre giorni alla settimana, solo per attività ambulatoriali.
In seguito a un incontro che nelle scorse settimane è stato promosso dal Pd, il Direttore Generale dell’Asp, Gianfranco Scarpelli ha emesso una disposizione di servizio, protocollata lo scorso 4 novembre.
Vi si recita: “Tenuto conto delle certificazioni relative allo stato di idoneità, si dispone, in via temporanea e provvisoria, che il Dott. Egidio Giorgio e la Dott.ssa Fiorina Capalbo (ndr i due ginecologi impiegati nelle attività ambulatoriali) vengano utilizzati presso il P.O. di Acri per le attività ambulatoriali e di Day Surgery nell’ambito del P.L. Multidisciplinare, continuando a garantire il proprio servizio presso il consultorio familiare di Acri. I due dirigenti medici ginecologi di Acri sono inseriti comunque nella dotazione organica dell’Uoc Ostetricia e Ginecologia del P.O. di Castrovillari”.
Si tratta di disposizioni al momento solo astratte, che rappresentano una dichiarazione di intenti, in attesa che vengano assunte le necessarie determinazioni per far partire le attività del consultorio familiare. Affinché abbiano piena efficacia, occorre far si che i due ginecologi possano dedicarvisi ed è difficile che possano farlo solo part time, dividendosi tra Acri e Castrovillari. Occorre poi nominare i pediatri, che ad Acri non ci sono da quando è stato chiuso il punto nascita.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 07-11-2014.


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