Politica

Acri- Paola Capalbo, Premio Padula inutile passerella

Condividi:

Il Premio Padula, così come altri del genere, non è mai piaciuto all’assessore alla Cultura, Paola Capalbo. A inizio legislatura non sono mancati momenti di frizione con la fondazione omonima, che organizza il Premio letterario nazionale.
In vista dell’edizione della prossima edizione, in programma nel prossimo autunno, la Capalbo ha scritto una lettera aperta alla fondazione culturale, in cui ritorna su alcuni concetti che negli anni scorsi avevano suscitato non poche polemiche.
L’iniziativa della Capalbo è per avanzare “alcune proposte relative all’organizzazione della prossima edizione del Premio Padula. Sicuramente verrà detto che i finanziamenti stanziati dalla Regione Calabria per l’evento – si legge nella lettera – sono finalizzati e intoccabili. In qualità di assessore alla Cultura, Pubblica Istruzione, Tutela e Salvaguardia del centro storico, propongo di organizzare un’edizione alternativa dello stesso Premio”.
La fondazione “sa bene che l’assessore alla Cultura non ama i Premi letterari, inutili passerelle legate alle mode letterarie del momento, parate di stelle, a volte cadenti, che pagate vengono ad illuminarci per qualche minuto, con parallela ripresa istantanea di qualche televisione regionale, costringendo i nostri studenti, utilizzati come “pubblico in sala”, a leggere testi “imposti” e spesso lontani dalle loro vere passioni”.
Per la Capalbo, “queste manifestazioni spettacolari non creano cultura vera, sofferta e profonda. Sono eventi “a priori”, proposti dall’alto. L’assessore alla Cultura, hegelianamente, crede allo sviluppo culturale che viene dal “basso”, dai “lenti” processi di istruzione affidata alla scuola pubblica, alle biblioteche, al territorio inteso come “appartenenza”, “storia”, “pensiero”, “paesaggi” e “memoria””.
Quindi la proposta: “chiediamo insieme, questa volta, un finanziamento per un “Premio alla Città di Acri” che abbia come fine rendere accessibile a tutti Palazzo Padula, eliminando le barriere architettoniche; realizzare l’ascensore interno al Palazzo; rendere accessibile il Palazzo sia da via Padula che da via San Francesco; realizzare un centro di aggregazione permanente per giovani e meno giovani”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 29-06-2016.


Condividi:

Lascia un commento

error: Content is protected !!