Si è svolta la cerimonia di consegna dei 70mi David di Donatello a cura dell’Accademia del Cinema Italiano.
di Werner Altomare
La premiazione della 70ª edizione dei David di Donatello si è svolta negli Studi di Cinecittà a Roma, il 7 maggio scorso. La cerimonia è stata trasmessa in diretta su Rai 1 e condotta da Elena Sofia Ricci, affiancata dal cantante Mika.
Il film più premiato è stato Vermiglio, vincitore di 7 David tra i quali quelli ambiti di miglior film, miglior regia, a Maura Delpero, che si è aggiudicata anche il premio per aver scritto la miglior sceneggiatura originale. Vermiglio, inoltre, ha ricevuto le statuette per la produzione, il casting, la fotografia e il suono. A settembre scorso era stato presentato in anteprima alla 81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove ha ottenuto il Leone d’Argento; è entrato anche nella prima selezione dei premi Oscar per rappresentare l’Italia tra i migliori film internazionali.
Il David di Donatello per la migliore attrice protagonista è stato assegnato a Tecla Insòlia per il film L’arte della gioia di Valeria Golino, che ha battuto le colleghe Barbara Ronchi, Romana Maggiora Vergano, Celeste Dalla Porta e Martina Scrinzi. La Insòlia, tra l’altro, era contemporaneamente candidata tra le attrici non protagoniste per Familia del regista cosentino Francesco Costabile. Sempre per L’arte della gioia Valeria Bruni Tedeschi si è aggiudicata il premio per la miglior attrice non protagonista. Tra gli attori protagonisti l’ha spuntata Elio Germano per la sua interpretazione del leader comunista Enrico Berlinguer nel film Berlinguer, la grande ambizione sbaragliando la concorrenza di Francesco Gheghi, Fabrizio Gifuni, Silvio Orlando e Tommaso Ragno. La statuetta per il miglior attore non protagonista è stata vinta, invece, da Francesco Di Leva per Familia.
Come regista esordiente è stata premiata l’attrice e cantante romana Margherita Vicario per la sua opera prima Gloria! Mentre il David per il miglior film internazionale è andato allo statunitense Anora che aveva già fatto incetta di premi agli ultimi Oscar.
Lirica ucraina è stato premiato come miglior documentario, l’opera di Francesca Mannocchi, scritta con Daniela Mustica, è un’intensa immersione nelle cicatrici del conflitto in Ucraina, attraverso le voci dei sopravvissuti delle città simbolo dell’occupazione russa. Il film, non appena uscito nelle sale, ha subito conquistato pubblico e critica grazie alla sua forza narrativa e al profondo valore etico. Un’opera intensa che raccoglie testimonianze dirette dei civili, immagini dei massacri che hanno segnato il Paese e racconti di chi ha vissuto sulla propria pelle la devastazione della guerra. Un documento per comprendere il dramma umano e sociale dietro il conflitto. Le musiche originali di iosonouncane contribuiscono a rafforzarne la potenza emotiva.
L’ Accademia ha, infine, riconosciuto il David alla carriera al regista Pupi Avati e i David speciali a Ornella Muti, Timothée Chalamet, Giuseppe Tornatore e infine anche al nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; a lui il premio è stato consegnato al Quirinale in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati.