Tornerà a breve nelle sale cinematografiche statunitensi la versione originale di “Apocalypse now”, in un formato restaurato in 4K.
di Werner Altomare
Le Major cinematografiche statunitensi, si sono cimentate svariate volte nella produzione di pellicole che raccontano l’intervento militare degli americani nel Vietnam: quasi dieci anni di combattimenti (tra il 1965 e il 1975) che si sono rivelati costosissimi in termini di dollari impegnati e di giovani vite perdute; senza contare i veterani rientrati in Patria, irrimediabilmente feriti nel corpo e nella psiche.
Alcuni di questi film rimangono memorabili, pochi sono diventati cult, tra questi vi è certamente “Apocalypse now” diretto nel 1979 da Francis Ford Coppola e che lui stesso ha definito non un film sul Vietnam, ma il Vietnam stesso. La narrazione è inquietante, travolgente, visionaria e ci conduce in quei luoghi: una vera e propria discesa agli inferi vissuta attraverso l’esplorazione del lato più oscuro della mente umana, nella visione febbrile del regista, il quale, traendo ispirazione dal romanzo “Cuore di Pietra” di Joseph Conrad, ne ha anche scritto la sceneggiatura insieme a John Milius e Michael Herr (questi, corrispondente proprio dal fronte vietnamita).
Le riprese, effettuate per lo più nelle Filippine, sono state funestate da diversi eventi imprevisti che hanno costretto la produzione a dover continuamente aggiornare il budget: l’instabilità del governo dittatoriale di quei luoghi, ma anche le intemperanze di Marlon Brando co-protagonista insieme a Martin Sheen. Insieme a loro un cast stellare formato da Robert Duvall, Dennis Hopper, Laurence Fishburne, Harrison Ford, Scott Glenn.
Esistono tre diverse versioni di “Apocalypse now”, l’originale: quella presentata a Cannes nel 1979, dove si aggiudicò la Palma d’Oro, ha la durata di 153 minuti, detta “Roadshow” che ha avuto la curiosità di non proiettare i titoli di coda, ma a ciascun acquirente del biglietto veniva rilasciato un librettino di 12 pagine nel quale leggere quelle e altre informazioni. Ai Premi Oscar del 1980, il film ha ottenuto due statuette, per il miglior sonoro e per la migliore fotografia a Vittorio Storaro, che tra gli altri meriti ha avuto anche quello di velare il corpo di un imbolsito Marlon Brando. Nel 2001, Coppola lavorò sul materiale inizialmente scartato e realizzò la versione più estesa “Redux”, di 202 minuti. Infine, nel 2019, il regista ha messo di nuovo mano alla pellicola, riducendola a 183 minuti in quella che è considerata la versione definitiva: la “Final cut”.
In questi giorni l’originale “Roadshow” è stata presentata nel formato restaurato in 4K dal Film Forum di New York che lo riporterà nelle sale americane per sole due settimane: dal 20 giugno al 3 luglio. Si potranno, dunque, rivedere scene cult come quella degli elicotteri da combattimento in volo radente lungo il corso del fiume Nung sottolineata dalle note della “Cavalcata delle Valkirie” di Wagner, oppure riascoltare la battuta pronunciata dal tenente colonnello William Kilgore “Mi piace l’odore del napalm al mattino” o anche riascoltare la canzone “The end” dei Doors che accompagna l’apertura e la chiusura del film.
Il progetto conserva la peculiarità di non far scorrere i titoli di coda e a ciascuno spettatore verrà consegnato un libretto di 12 pagine, questa volta da conservare.