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Un secolo di Cosenza nel nuovo libro di Paride Leporace, presentato sabato ad Acri

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La storia di un secolo, anche attraverso aneddoti, retroscena e personaggi che quel tempo l’hanno attraversato da protagonisti.

Ieri sera, nei locali del Caffè letterario, è stato presentato il libro “Cosenza nel ‘900. Storie e personaggi”, di Paride Leporace, edito da Luigi Pellegrini Editore.

L’iniziative è stata promossa dal Rotary Club di Acri, con il patrocinio dell’amministrazione comunale.

Dopo i saluti della presidente del Rotary, Mariacristina Zangari, che da cosentina di origini ha anche sottolineato l’importanza di aver ridato luce a fatti e personaggi che la cui memoria il  tempo aveva seppellito, sono intervenuti Giuseppe Cristofaro, presidente della fondazione culturale Vincenzo Padula, e Mario Bonacci, assessore comunale alla Cultura. Si è trattato di due contributi che hanno toccato i temi caratterizzanti di questo testo, anche attraverso la rievocazione personale di vicende vissute in prima persona.

Per Cristofaro, “questo è un libro attraverso cui si fa un viaggio, cha attraversa magistralmente gli anni ritrovando tesori nascosti e, in alcuni casi dimenticati”.

Mario Bonacci si è soffermato in particolare sulla “vivacità culturale di una città che, soprattutto dopo la nascita, negli anni settanta dell’Università della Calabria, ha saputo dare un contributo importante di idee attraverso un confronto che non è mai mancato”.

Con l’autore ha dialogato Piero Cirino, direttore di Acrinews.it.

Paride Leporace, che è stato testimone diretto e attendibile di molte delle vicende che si riferiscono in particolare alla parte finale del secolo scorso,  ha ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita del libro, spiegando i motivi che stanno alla base di questo progetto.

“Non è una successione cronologica di vicende storiche – ha esordito l’autore del volume -, ma ha voluto ridare dignità a fatti e persone che hanno segnato l’evoluzione di Cosenza lungo tutto un secolo”.

Tanti i temi toccati nel corso della serata, anche attraverso una carrellata di personaggi, noti e meno noti, che questa storia l’hanno vissuta da protagonisti, apportando un contributo significativo alla crescita di una comunità intera, anche – ha ancora sottolineato Paride Leporace – non va intesa solo come cosentina in senso stretto -, ma che abbraccia anche il rapporto che il capoluogo ha saputo o non ha saputo creare con i centri dell’intera provincia”.


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