Politica

ACRI: Elezioni, Intervista a Gino Maiorano

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Luigi Maiorano, sindaco facente funzioni uscente, è il candidato a sindaco del centro – destra, espressione di quattro liste: Udc, PdL, Centro moderato per la città e Futuro acrese.

Avv. Maiorano, in un primo momento sembrava non volesse candidarsi, ma poi ci ha ripensato. Come è andata?

E’ la sesta volta che mi candido e ho avvertito una stanchezza che non è solo fisica. Finora il mio impegno ha portato a diversi sacrifici, tra cui il tempo trascorso con la mia famiglia, ed è normale un periodo di riflessione prima di assumere un impegno.

Cristofaro e Tenuta parlano di richieste di giovani e società civile, ma non vedo grande entusiasmo degli uni e dell’altra nei confronti delle rispettive candidature.

Io mi sono candidato perché ritengo di dovermi ancora mettermi a disposizione della comunità.

Quale senso attribuisce alle candidature di Giuseppe Cristofaro e Nicola Tenuta?

Cristofaro parla di nuova etica e nuova politica e non si rende conto di essere poco rispettoso nei confronti del mondo politico acrese. Per quanto riguarda la sua rinuncia all’indennità, è populismo: è facile farlo per chi percepisce un vitalizio dalla Regione.

Per quanto riguarda Tenuta, vive di nostalgia. Ha fatto bene da sindaco, ma ha avuto una buona squadra e finanziamenti che oggi sono impensabili. E’ stato un buon allenatore, ma anche grazie a calciatori e dirigenza.

Cristofaro le ha pubblicamente chiesto di non conferire incarichi professionali esterni al Comune in campagna elettorale…

E non lo stiamo facendo, ma alcuni sono strettamente connessi all’attività amministrativa. Cosa devo fare se il Comune viene citato in giudizio, non costituirmi solo per non nominare un avvocato?

Quali sono le condizioni della casse comunali?

La situazione non è rosea, ma neanche disperata. In questi anni, a fronte di continue decurtazioni dei trasferimenti, abbiamo operato anche in direzione della riduzione delle spese. Una boccata d’ossigeno ci è poi venuta dal cosiddetto decreto “Salva Comuni”, con 3,3 milioni di euro. In ogni caso, dice il falso chi parla di dissesto.

Veniamo al consuntivo…

Intanto bisogna tener conto che la legislatura è durata solo tre anni, dei cinque previsti.

In ogni caso, abbiamo fatto tanto, movimentando circa 60 milioni di euro. Abbiamo operato per ridurre gli effetti del dissesto idrogeologico, acquistato nuovi mezzi per la raccolta dei rifiuti, ampliato la discarica ed è quasi pronta a partire la differenziata.

Poi i concorsi, il Palazzetto dello Sport, i Cup, il Piano Trasporti, il mantenimento del Giudice di Pace e dell’Inps e la strada Acri – Serricella, solo per citare qualcosa.

Sul Piano Energetico, di cui si parla spesso a sproposito, bisogna sapere che molti edifici pubblici non sono accatastati e quindi occorre rimuovere prima questo ostacolo.

Il programma per il prossimo quinquennio?

Innanzitutto va completato quello che abbiamo iniziato, e non è poco. Quindi completamento della nuova Caserma dei Carabinieri, metanizzazione di tutto il territorio comunale, sfruttamento delle risorse boschive, realizzazione di un canile consortile con altri Comuni, per risolvere il problema del randagismo, che può essere aggredito anche con le adozioni. Per quanto riguarda il Psc, abbiamo già affidato l’incarico all’Università di Reggio Calabria.

 fonte: Il Quotidiano della Calabria


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