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ACRI: Talarico, sull’Ospedale uno Spot più che uno Spoke

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L’interrogazione presentata dal consigliere regionale di Idv Mimmo Talarico sullo Spoke Acri – Castrovillari, nel centro presilano aveva suscitato più di qualche mugugno. Ieri sulla questione è tornato l’esponente dipietrista.
“Sono convinto – spiega Talarico in una nota – che le critiche siano frutto dell’ignoranza del contenuto dell’interrogazione e soprattutto dall’errata convinzione che si sia trattato di un intervento a favore di Castrovillari e a danno della sanità di Acri. Così non è. Lo sanno bene gli operatori della sanità di Acri e lo sanno bene quei cittadini che non sono impegnati in campagna elettorale a sostegno di qualche partito di governo alla Regione Calabria”.

Ospedale “Beato Angelo” – Acri

Per Talarico, “il decreto n. 191 del dicembre 2012 non sembra avere nessuna altra ragione se non quella di tentare maldestramente di rimediare, in vista delle elezioni, alle scelte compiute dallo stesso presidente Scopelliti nella sua qualità di commissario nella riorganizzazione della sanità in Calabria.
In quel momento – è ancora scritto nella nota – è avvenuto il declassamento dell’ospedale di Acri in Ospedale di Montagna, con tutte le conseguenze, sia sul piano sanitario che sul piano sociale”.
I vertici della sanità regionale e provinciale “hanno avuto fra l’altro tutto il tempo necessario per potenziare l’ospedale di Acri, attraverso, ad esempio, la sua trasformazione in Ospedale Generale, senza smantellare ulteriormente la sanità nella provincia di Cosenza. Ora – prosegue il consigliere regionale di Idv – il presidente Scopelliti non riesce più a contenere le pressioni dei suoi alleati e, in barba a qualsiasi logica, dà vita ad un nuovo Spoke, sommando due debolezze, nella inverosimile e paradossale speranza di creare un punto di forza della sanità del nord della Calabria”.
Per Talarico “l’unico risultato che il decreto 191 conseguirebbe sarebbe, invece, quello di colpire il diritto alla salute delle popolazioni sia del comprensorio di Acri sia di quello di Castrovillari. Lo confessano finanche gli operatori sanitari che votano un certo partito di governo alla regione Calabria: perché ci sia un ospedale Spoke, occorre un modello organizzativo tale da garantire tempestivamente sinergie e relazioni nell’ambito delle prestazioni sanitarie. E’ forse – prosegue Talarico – per ottemperare a queste necessità cliniche, da cui può dipendere la vita dei pazienti che il presidente Scopelliti ha ridotto finanche le distanze tra i due ospedali? Nel decreto 191 si legge, infatti, che Castrovillari e Acri distano solo 41 Km. Non dovrebbero – chiede il consigliere regionale – essere allora anche gli acresi a essere offesi da tale provvedimento?
Tocca ora alle forze sane di Acri – conclude la nota -, dalla sanità, alle forze politiche e sociali, ribellarsi a questa ennesima presa in giro di quello che appare più uno spot (elettorale) che uno Spoke”.

fonte: Il Quotidiano della Calabria


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