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ACRI: Cristofaro dà la Scossa al PD

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Si infiamma il clima intorno alle Primarie del Partito Democratico, fissate per il 16 dicembre, che dovranno individuare il candidato a sindaco del partito.
Due le candidature. Sono quelle di Pino Capalbo, consigliere comunale, e Giuseppe Cristofaro, presidente della fondazione culturale “Vincenzo Padula”.
Quest’ultimo ieri ha convocato i giornalisti per “lanciare un appello al segretario, affinché accolga la richiesta di studenti e lavoratori fuori sede e si rinviino le Primarie a ridosso di Natale. Le Primarie sono una festa della democrazia, non un ammasso di carne umana portata al seggio”.
A proposito di Primarie, “occorre interrogarsi anche sul perché ad Acri abbiano votato solo in seicento e perché sia mancato l’impegno del segretario e della dirigenza per allestire dei seggi anche a San Giacomo e Là Mucone”.
Qualora la data non dovesse essere differita, “chiederò al commissario regionale Alfredo D’Attorre e agli organismi provinciali del partito di intervenire, per far comprendere alla maggioranza che gestisce il partito che non è il modo migliore di procedere. Io ritengo – ha continuato Cristofaro – questo modo di operare muscolare e da Curva Sud dannoso per un partito che deve fare del coinvolgimento e del confronto continuo la sua stella polare. Il rischio è quello di accreditare l’immagine di un partito inteso come clan, piuttosto che come centro in cui elaborare proposte politiche e amministrative vincenti”.
Giuseppe Cristofaro ha anche definito “miope la scelta di fare Primarie di partito e non di coalizione. E’ il segnale di una proposta politica di corto respiro, che alla lunga potrebbe danneggiare l’intero centrosinistra”.
Per il candidato alle Primarie del Pd, “oggi il centrosinistra ha la grande opportunità di tornare al governo della città, a fronte di una esperienza amministrativa in cui il centro – destra ha dimostrato la sua inadeguatezza e la sua inefficienza. Per farlo, tuttavia, la strada giusta non è quella dell’autosufficienza di un partito o di un gruppo dirigente”.
Per vincere “occorrono trasparenza e chiarezza, perché l’ambiguità di taluni atteggiamenti, in questi anni, ha determinato anche l’impossibilità di fare un’opposizione valida ed efficace. L’esempio lampante è venuto dalla vicenda del ridimensionamento dell’ospedale. Non siamo riusciti a coinvolgere la società civile in una battaglia sul mantenimento di servizi vitali. Sono bastati dieci giovani per realizzare una manifestazione cui hanno partecipato diecimila persone.
Oggi – ha concluso Giuseppe Cristofaro – dobbiamo dimostrare di aver capito la lezione e dobbiamo favorire il più ampio coinvolgimento popolare alla Primarie, perché non farlo sarebbe come commettere un crimine contro la democrazia”.


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