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Acri-Ex Lsu si incatenano davanti al Municipio

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I dodici lavoratori ex Lsu, licenziati a fine giugno 2014 dalla ditta che fino a quel momento gestiva, per conto del Comune, il servizio di trasporto scolastico, hanno ripreso da ieri la loro protesta.
Si sono infatti incatenati all’ingresso del Palazzo Municipale, con la dichiarata intenzione di non recedere fino a quando non vi sarà stata chiarezza sul loro futuro lavorativo. In questa loro battaglia sono seguiti dalla responsabile locale della Cgil, Avv. Teresa Aiello.
“Siamo qui – ha spiegato la Aiello – per rivendicare un diritto finora calpestato. Fu proprio il sindaco Nicola Tenuta, nella sua precedente esperienza amministrativa, a volere l’esternalizzazione del servizio di trasporto scolastico, coinvolgendo anche un gruppo di lavoratori Lsu, che uscirono dal bacino per essere assunti dalla ditta che gestiva il servizio. Ora che la Acritrasport – ha proseguito la responsabile locale della Cgil – non gestisce più il servizio, a questi lavoratori non è stata data la possibilità di essere reinseriti nel bacino Lsu, lasciando per strada dodici famiglie. Il sindaco Tenuta ha il dovere politico e morale di farsi carico del loro futuro”.
Sia i lavoratori che la Cgil, oltre ad alcuni consiglieri comunali, avevano chiesto di inserire una clausola sociale nel bando per l’affidamento del servizio per l’imminente anno scolastico. Il bando è stato pubblicato senza questa possibilità.
La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata al prossimo 28 settembre, ma la Cgil ha già annunciato che procederà alla richiesta di annullamento, sia del bando che dell’affido.
Nelle scorse settimane il primo cittadino aveva dichiarato di voler investire della questione sia la Regione che il consiglio comunale, ma finora, al di là dei propositi manifestati, nulla di nuovo si è registrato in questa vertenza che i lavoratori interessati stanno portando avanti da più di un anno.
In mattinata, il presidente del consiglio comunale, Cosimo Fabbricatore, l’assessore al Personale, Ottone Martelli, e alcuni consiglieri comunali si sono incontrati con Teresa Aiello, alla quale hanno comunicato di avere inviato al Prefetto di Cosenza, al presidente della giunta regionale, all’assessore regionale al Lavoro e alla Commissione Tripartita una richiesta urgente di apertura di un tavolo di discussione su questa vicenda.
Sull’inserimento della cosiddetta clausola sociale, cioè di una sorta di corsia preferenziale per costoro, nella prospettiva delle assunzioni che la ditta che si aggiudicherà il bando dovrà fare, c’è più di una perplessità. Per alcuni non si può fare, perché sarebbe una procedura illegittima; per altri invece si potrebbe adottare, con qualche accorgimento. Al di là della forma, tuttavia, i lavoratori che da ieri si sono incatenati hanno l’urgenza di uscire da questa sorta di limbo che finora li ha posti in una effettiva condizione di disoccupazione.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” dell’8-09-2015.


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