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Acri-Ferie arretrate, in estate chiude la sala operatoria dell’ospedale

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Sull’ospedale di Acri continua ad aleggiare una sinistra ombra di chiusura. Tutti finora si sono affrettati a dire che questa soluzione non è all’ordine del giorno e che al massimo si arriverà a un ridimensionamento, ma le cronache dicono cose diverse.
Dalla Direzione Sanitaria si cerca di mandare segnali rassicuranti, ma i fatti si incaricano quotidianamente di smentire questo ottimismo di facciata.
L’ultimo caso riguarda la sospensione delle attività delle sale operatorie a partire dal 25 luglio e fino al 31 agosto. Si fa eccezione per i giorni 3, 22 e 24 agosto.
La comunicazione, firmata dal Direttore Sanitario Salvatore De Paola, è del 13 luglio ed è stata segnalata dai consiglieri comunali di opposizione Fabiana Fuscaldo, Ester Manes, Anna Vigliaturo, Leonardo Molinari, Natale Viteritti e Luigi Cavallotti.
Nella lettera, inviata ai coordinatori delle Unità Operative di Chirurgia Generale e Multidisciplinare, Anestesia e Sala Operatoria, si legge che “le attività chirurgiche verranno sospese dal 25 luglio fino al 31 agosto, tranne che nelle giornate del 3-22-24 agosto. Poiché da controlli effettuati risulta che buona parte del personale ha ancora all’attivo giorni di ferie arretrate”, si chiede ai destinatari della comunicazione “di provvedere allo smaltimento delle stesse e, di conseguenza, revisionare i turni di servizio dei mesi estivi”.
Questa è l’ennesima tegola che cade sul “Beato Angelo”, costretto a subire costantemente gli effetti di una politica sanitaria che negli ultimi anni è stata solo di tagli e che ha portato la struttura sanitaria del centro presilano a essere poco più di un Pronto Soccorso.
Attualmente la sala operatoria è attiva unicamente per gli interventi programmati, mentre non è possibile eseguire quelli d’urgenza. Questa situazione, dall’andazzo generale, sembra debba essere definitiva. Il calendario degli interventi prenotati quindi giustifica i giorni di apertura ad agosto della sala operatoria.
Magari, in base a logiche tutte interne alla struttura sanitaria, a qualcuno sembrerà plausibile che una sala operatoria chiuda per ferie arretrate del personale, ma a un’utenza costretta a sottostare a continue limitazioni tutto ciò appare inaudito.
Nelle dinamiche delle scelte della struttura commissariale, i decreti si susseguono e vi sono nuovi riferimenti, ma il punto è che nelle more dell’attuazione attraverso gli atti aziendali, l’ospedale di Acri continua a perdere pezzi quotidianamente.
Nei prossimi giorni vi saranno le reazioni al nuovo decreto che stabilisce il futuro dell’ospedale acrese, che non dovrebbe comunque contenere significative variazioni rispetto a quello precedente. Il Comune di Acri si era già opposto al decreto 30, bisognerà ora capire se i motivi di quella opposizione permangano anche con le nuove disposizioni.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 16-07-2016 Piero Cirino


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