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ACRI: Gli Avvocati, Ecco Perchè il Tribunale Andava Salvato

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Gli avvocati di Acri e Bisignano non si rassegnano alla chiusura della sezione staccata del Tribunale. E’ quanto hanno detto anche al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, ad Acri lunedì scorso per una manifestazione del PdL.
Gli avvocati, un una nota, spiegano che “sussisteva la possibilità perché la sezione distaccata di Acri potesse rimanere esistendo, nel concreto, i presupposti individuati dalla legge”.
Infatti, “quanto all’estensione del territorio, il Comune di Acri è distribuito su di una estesa superficie pari a 198,60 Km.2, riscontrabile in pochi altri Comuni del resto d’Italia, con una popolazione di 21.228 abitanti, distribuita in quasi 100 frazioni e una densità di popolazione pari a 106,81 ab./Km.2, che denuncia una notevole dispersione residenziale”. Al dato relativo al Comune sede della sezione distaccata, “va aggiunto quello del Comune di Bisignano, che annovera 10.482 abitanti sparsi su di un territorio vasto 85,28 Km.2 con una densità di popolazione di 122,97 ab./Km.2”.
Quanto al parametro della specificità territoriale del bacino d’utenza, “con particolare riferimento alla situazione infrastrutturale, esso, nel caso della nostra sezione, assumeva specifica e considerevole importanza. E’ fatto noto che il territorio del Comune di Acri si estende dal mare ai monti della Sila, con una variazione altimetrica che varia da 150 mt a 1100 mt sul livello del mare ed è servito solo da infrastrutture stradali, che possono ben essere fatti risalire, senza tema di smentita, all’epoca borbonica”.
La rete stradale “è estesa 800 km e si presenta estremamente disagevole, soprattutto nei periodi invernali ed è caratterizzata per la sua quasi estensione, data l’orografia del terreno, da curve”.
La vastità del territorio incide già oggi negativamente “sul costo che i cittadini di Acri e Bisignano sopportano e tale situazione sarà destinata a peggiorare con l’avvenuta la soppressione della sezione distaccata di Acri. Si pensi, a titolo di esempio, che il costo di una notifica, che era effettuata dall’Ufficio Notifiche della sezione distaccata di Acri, da effettuarsi nella frazione “Vallone U Midu” costava, con la forma dell’urgenza, € 30,87.
A seguito della soppressione la stessa notifica, che dovrà essere effettuata dall’Unep del Tribunale di Cosenza, costerà, a voler essere prudenti, il triplo, con gravissimo aggravio dei costi individuali della giustizia”.
Infine, “con la soppressione della sezione distaccata di Acri le spese per il Ministero diminuiranno di poco, dato che i dipendenti della sezione distaccata di Acri rimarranno in servizio presso la sede centrale e, dunque, il risparmio consisterà soltanto in poche migliaia di euro per il consumo di telefono, gas ed energia elettrica, considerando che i locali di Acri sono di proprietà comunale, a fronte di un sicuro disservizio per la funzione giustizia e un aggravio, in termini economici e di disagio, per i cittadini”.
Fra le sezioni “salvate” non figura Acri e “tale palese discriminazione ha indotto gli avvocati di Acri e Bisignano a intraprendere ulteriori iniziative, considerando il fatto che in molte regioni si sono creati movimenti di protesta, supportati in Parlamento anche da molte forze politiche”.

Piero Cirino

Da “Il Quotidiano della Calabria”.


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