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Acri-Morte giovane elettricista, il Comune non ha colpe

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I tecnici comunali Elio Feraudo e Raffaele Pignataro escono dal procedimento giudiziario innescato dalla morte del giovane Vincenzo Campana, di soli 21 anni, rimasto folgorato durante l’allestimento delle luminarie per la festa di San Giacomo, nell’omonima frazione di Acri, il 20 luglio 2013.
Il Giudice per l’Udienza Preliminare Giusy Ferrucci ieri ha deciso che i due non ebbero responsabilità nel terribile incidente che costò la vita al giovane operaio.
Ha invece disposto il rinvio a giudizio nei confronti del titolare della ditta per la quale Campana lavorava. Feraudo e Pignataro erano difesi dall’Avv. Franz Caruso.
I due avevano optato per il ritto abbreviato e vi giungevano forti di una relazione fatta nella immediatezza del fatto, a poche ore dall’incidente mortale, da parte dell’Unità Operativa di Vigilanza Tecnica della Direzione Territoriale del Lavoro, subito dopo l’apertura del procedimento penale a opera della Procura della Repubblica di Cosenza.
In base alla relazione stilata dall’ispettore incaricato, “”non si configurano responsabilità in capo a soggetti dell’amministrazione comunale e per le irregolarità rilevate sull’impianto dell’illuminazione pubblica, non conforme alle regole della norma Cei 64-8, trovano applicazione le procedure di estinzione delle contravvenzioni di cui agli articoli 20 e seguenti del decreto legge 19 dicembre 1994, n.758, anche per il tratto su Via Lungostrada”.
Elio Feraudo e Raffaele Pignataro escono dal procedimento giudiziario “perché il fatto non sussiste”.
La morte del giovane Vincenzo Campana destò una vasta eco di emozione nella comunità acrese e i relativi festeggiamenti in onore di San Giacomo furono immediatamente interrotti.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 17-04-2015.


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