comunicato stampa

Acri-Ospedale, ultimatum di Articolo Uno-Mdp

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Articolo Uno- Mdp torna rilancia l’allarme sulle prospettive dell’ospedale cittadino.
“A distanza di circa quattro mesi dal consiglio comunale aperto – spiega Articolo Uno – Mdp in una nota -, nel corso del quale è stato adottato all’unanimità il potenziamento, la riqualificazione dell’ospedale e della rete territoriale, provvedimenti che avrebbero dovuto produrre risultati significativi circa il rilancio del presidio ospedaliero, ad oggi non si intravede alcun riscontro concreto se non piccoli interventi in organico come specchietto per le allodole”.
Articolo Uno – Mdp chiede se “è il gran maestro che tira le fila nell’attesa che qualche amico mantenga promesse mai assopite in vista della prossima campagna elettorale”.
Dopo “la triste esperienza dello Spoke Castrovillari-Acri, riguardante la direzione delle Unità Operative, oltre alla mancanza di una Direzione, i reparti di Chirurgia, Anestesia e Pronto Soccorso ad oggi non hanno la figura di primario. I comunicati finora pubblicati sulla stampa, riguardo all’installazione della Risonanza Magnetica, del Servizio di Diagnostica per Immagini del presidio ospedaliero Sant’Angelo di Acri “sembrano” azioni pubblicitarie, con le quali l’amministrazione comunale strategicamente, ma con forte miopia, mira a tranquillizzare i cittadini, circa la prossima inaugurazione, incurante delle criticità esistenti in alcuni servizi”.
Inoltre, “la Chirurgia e il servizio di anestesia lavorano sotto organico medico. Dove sono i cinque chirurghi e i cinque anestesisti previsti dall’atto aziendale per garantire i Lea e l’attività chirurgica programmata?”.
La Direzione Generale “ha stipulato una convenzione per attività libero-professionale in regime di intramoenia al fine di integrare le prestazioni anestesiologiche, con professionisti dipendenti dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza, dei presidi ospedalieri di Paola/Cetraro, San Giovanni in Fiore e Praia a Mare. Perché per il presidio ospedaliero di Acri non vengono stipulate convenzioni per fronteggiare la carenza di personale medico?”.
La richiesta è “che vengano evitati progetti fantasiosi e improvvisati che impediscano la crescita dell’ospedale, con la sola grave conseguenza di una mobilità sanitaria degli assistiti verso altri presidi ospedalieri e verso il privato. Che siano date le stesse possibilità di altri ospedali di zona disagiata anziché assistere ad atti che privilegiano solo alcune aree territoriali. Che siano ascoltate le organizzazioni sindacali, gli operatori, i cittadini, i sindaci del comprensorio e venga rispettato l’interesse generale e pubblico”.
Quindi “che Acri possa riavere il proprio ospedale, con le prestazioni e gli operatori che negli anni passati lo hanno reso efficiente e rispondente alle esigenze dei cittadini”.
Infine, “se entro venti giorni non avremo risposte torneremo in piazza per difendere l’ospedale Sant’Angelo da un piano di tagli e ridimensionamenti che danneggia il territorio e l’assistenza sanitaria a circa sessantamila utenti”.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 13-01-2018 Piero Cirino


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