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Acri, piccola storia di un paese solidale e civile

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“Acri è un grande paese, Acri è la mia città, il posto dove sono tornata alla fine del mio viaggio e voglio viverci fino a che Dio mi darà vita”.

Questa è la testimonianza di Teresa, 95 anni, ospite della Don Milani, del suo vulcanico e inimitabile fondatore Nello Serra. L’idea di fare incontrare i beneficiari del progetto comunale di accoglienza migranti Sai Acri e gli anziani ospiti della comunità Don Milani è venuta agli educatori del progetto Sai, Manuela Grillo (insegnante d’Italiano), Gianmarco Fusaro (assistente sociale), Francesca Pellicorio (operatrice sanitaria) e Giuseppe Fusaro (operatore sociale), che hanno pensato di fare conoscere a chi viene da Paesi lontani le realtà di forte impatto umano e sociale presenti sul nostro territorio, al fine di una integrazione consapevole della realtà cittadina.

La proposta è stata portata avanti dal responsabile Sai Acri, dott. Stefano Triolo, che, nel rispetto della proficua collaborazione con l’ente Comune, ha coinvolto il consigliere con delega all’Accoglienza migranti, Raffaele Gencarelli.

“Grande è stata la disponibilità del fondatore della Don Milani, Nello Serra – ha detto Gencarelli -, e così che in un momento di incontro tra culture e generazioni diverse si è creata la condizione ideale di condivisione sia delle esperienze che dei doni offerti dalla comunità. La Don Milani è ormai una grande realtà – ha proseguito il consigliere comunale con delega all’Accoglienza migranti -, un patrimonio di umanità che deve essere sempre di più valorizzata per la sua capacità di offrire servizi di alta qualità terapeutica  e momenti di crescita comune. Oggi delle persone che vengono da mondi e realtà lontane e diverse (Afghanistan, Tunisia, Congo) hanno piacevolmente sperimentato la forza del bene e del rispetto, l’amore per la vita, oggi hanno visto un pezzo di Italia e di Acri che ci rende orgogliosi”.


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