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ACRI: Querela di Gino Trematerra, il Gip dà ragione a Ferraro

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Il Gip, Livio Cristofano, nei giorni scorsi, ha accolto la richiesta di archiviazione, avanzata dal Pm, Salvatore Assumma, in ordine a una querela per diffamazione fatta dal Sen. Gino Trematerra nei confronti del vicesindaco di Acri, Salvatore Ferraro. I fatti contestati si riferivano ad alcuni articoli di Ferraro, pubblicati sul suo blog, e ritenuti offensivi da Gino Trematerra.
Per il Gip, infatti, “la richiesta di archiviazione va accolta, condividendosene integralmente le argomentazioni addotte a sostegno”, poiché “la querela si inscrive in una più complessiva e prolungata polemica politica a distanza fra i due contendenti”.
L’Avv. di Trematerra aveva presentato opposizione alla richiesta del Pm.
Ferraro, difeso dall’Avv. Giuseppe Andrea Ferraro, ha ricordato che “si tratta della quarta querela per diffamazione che, nell’arco di un anno, il signor Trematerra Gino e i suoi amici hanno pensato bene di indirizzarmi, con accanimento, secondo un loro imperscrutabile piano persecutorio. Due magistrati, in uno stesso procedimento di archiviazione, hanno condiviso integralmente la memoria difensiva dell’indagato, da me stesso articolata e magistralmente illustrata al Giudice dall’Avv. Giuseppe Andrea Ferraro”.
Per Ferraro, “le argomentazioni esposte nella memoria, ovvero che ho esercitato il mio legittimo diritto di cronaca, di critica e di satira politica, nei limiti della verità e della correttezza del fatto narrato, e dell’interesse pubblico alla sua conoscenza.
Che i tre articoli “incriminati”, apparsi sul mio blog nel mese di gennaio 2014, facevano riferimento a fatti riscontrabili e documentati da contestualizzarsi in una prolungata polemica politica a distanza con il Trematerra e, quindi, non ascrivibili a ostilità personale nei confronti dello stesso.
“Spero – ha aggiunto Salvatore Ferraro – che il mio avversario/nemico (per sua decisione) capisca una buona volta quanto sia necessaria e utile la libertà di espressione nel confronto dialettico. Per aiutarlo, gli farò recapitare un libro scritto da Raoul Vaneigem, uno dei più grandi libertari europei del secolo scorso, “Niente è sacro, tutto si può dire”. Non vi è un uso buono o cattivo della libertà di espressione –, dice Vaneigem – ma solo un uso insufficiente. Bisognerebbe parlare e scrivere più compiutamente. L’omissione, l’omertà anche relativa è nemica della libertà”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 18-01-2015.


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