Politica

Acri-Revocato il vicesindaco Algieri

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La discussione interna alla maggioranza che sostiene l’esecutivo guidato dal sindaco Pino Capalbo lunedì ha subito un forte scossone.
Il primo cittadino infatti ha revocato l’incarico di assessore e vicesindaco a Sergio Algieri. Questi aveva infatti deciso di non firmare le dimissioni da consegnare nelle mani del sindaco, che le aveva richieste per dar vita a una discussione più serena su questo primo anno di attività.
Gli altri quattro assessori le dimissioni al sindaco le avevano consegnate, Algieri no.
Nel decreto di revoca Pino Capalbo spiega che “il rapporto di fiducia è venuto irrimediabilmente a mancare, in quanto l’assessore – vicesindaco interessato dal provvedimento ha rifiutato di consegnare informali dimissioni al sindaco, come hanno provveduto a fare gli altri assessori, al fine di procedere con la maggioranza consiliare a una verifica sullo stato di attuazione del programma elettorale”.
Questa posizione “assunta dall’assessore vicesindaco, ha prospettato alla maggioranza consiliare e all’opinione pubblica la rappresentazione di una scelta di consapevole contrapposizione rispetto alla richiesta del sindaco e all’agire dei componenti della giunta, determinando con tale condotta una mancata uniformità delle posizioni e dei comportamenti dei componenti la squadra di governo”.
Quindi la precisazione che “il venir meno della fiducia sulla idoneità del nominato a realizzare gli indirizzi del sindaco delegante non è, in ogni caso, da intendersi riferito a qualsivoglia genere di valutazioni afferenti qualità personali o professionali dell’assessore revocato, che non sono minimamente in discussione, ma piuttosto meramente finalizzato a salvaguardare la serena prosecuzione del mandato amministrativo”.
Sergio Algieri nelle consultazioni per il rinnovo del consiglio comunale del 2017 è risultato tra i più votati e ora perde anche lo scanno nelle assise municipali. Lo strappo col sindaco è tale da rendere decisamente complicato un suo ulteriore coinvolgimento nella nuova giunta che nascerà alla fine di questa discussione interna alla maggioranza. Questa fase si chiuderà con un rimpasto vero e proprio e a questo punto rischiano tutti gli assessori che hanno rassegnato le dimissioni solo informalmente, in quanto consegnate nelle mani del primo cittadino, ma non in quelle del segretario comunale.
Se il sindaco, dopo poco più di un anno, avverte la necessità di rimodulare la composizione dell’esecutivo, significa che qualcosa non ha funzionato. Ora toccherà alla maggioranza gestire le inevitabili ricadute politiche di questo confronto interno.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 19-09-2018 Piero Cirino


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