Acri-Udc, l’Inps sta chiudendo lo sportello di Acri
L’Udc lancia un nuovo allarme circa i servizi sul territorio. Secondo lo scudocrociato sarebbe imminente la chiusura dello sportello Inps e, se così dovesse essere, le responsabilità ricadrebbero tutte sull’amministrazione comunale.
“Abbiamo appreso – si legge in una nota dell’Udc – , con nostro grande stupore e con viva preoccupazione, che la direzione regionale dell’Inps ha comunicato l’imminente chiusura dello sportello di Acri. E’ stato il direttore regionale dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, Dott. Greco, a inviare al Comune di Acri la decisione già assunta.
Quel che più inquieta – è scritto ancora nel comunicato – è che l’amministrazione comunale potrebbe ancora agire per permettere il mantenimento sul territorio dell’importante servizio, ma finora nulla ha fatto”.
Infatti l’Inps “sarebbe pronto, nell’ambito di una generale riorganizzazione della distribuzione degli uffici sul territorio, a mantenere lo sportello acrese, a patto che il Comune metta a disposizione i locali in cui ubicarlo. Non stiamo a ricordare quanto importante sia, per i servizi che eroga, far si che l’Inps ad Acri continui a rimanere ed esortiamo l’amministrazione comunale, con spirito costruttivo e assolutamente non polemico, ad attivarsi perché ciò avvenga.
Del resto – prosegue l’Udc -, è stato proprio grazie a un impegno simile che è stato possibile mantenere ad Acri gli uffici del Giudice di Pace, che, in presenza di un disinteresse del Comune, sarebbero già stati chiusi. Siamo convinti che anche per l’Inps si possa fare uno sforzo e individuare una sede idonea a ospitare lo sportello, evitando così che Acri perda l’ennesimo pezzo”.
Quindi “noi, come forza di opposizione, siamo pronti a farci carico del problema e ad attivarci in questa direzione. Chiediamo all’amministrazione comunale di agire al più presto e a comunicare alla direzione regionale dell’Inps la volontà del Comune di Acri di mantenere il servizio sul territorio, mettendo a disposizione i locali necessari”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” dell’08-11-2015.
