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Acri-Vuono, il sindaco è venuto meno agli accordi

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Per ragioni di chiarezza!
Come membro del direttivo regionale del partito ed avendo presso parte a tutte le fasi dell’accordo pre-elettorale con l’attuale sindaco di Acri, mi preme fare chiarezza su alcuni punti in ordine alla querelle nata dalla decisione di SI di uscire fuori dalla colazione di maggioranza (con tutti gli strascichi che ne sono conseguiti).
In particolare, vorrei rammentare al primo cittadino che è vero quanto lui afferma in merito agli accordi assunti su programma elettorale (di cui ad oggi poco è stato realizzato) ma è anche vero che SI, avrebbe dovuto partecipare attivamente alla realizzazione dello stesso, cosa che non si è mai verificata per sua precisa, costante ed ostinata volontà.
Il ns. partito non può accettare supinamente le critiche e le bordate provenienti dal sindaco Pino Capalbo, dirette o velate che siano, né intende prendere lezioni di moralità politica da chi, sin da subito, ha cercato di relegarci in una posizione di subalternità, di poca visibilità e di scarso peso nelle decisioni amministrative, venendo meno alla parola data e rimangiandosi in modo arrogante e prepotente quello che sino al giorno prima aveva ribadito con forza.
Piano senz’altro studiato meticolosamente a tavolino, non lasciando nulla al caso, quello di affidarci all’interno dell’amministrazione una funzione di vigilanza e controllo attraverso l’attribuzione della presidenza del consiglio comunale nella persona del nostro ex rappresentante Mario Fusaro, il quale non a caso col tempo si è rivelato molto più organico al primo cittadino che non al partito che ne aveva consentito l’elezione a consigliere comunale, per ingabbiarci politicamente ed avere così la possibilità di formare in tutta autonomia la squadra di governo locale, privilegiando altre forme di associazionismo rispetto a quelle partitiche e per mettere a tacere eventuali voci dissenzienti nella maggioranza.
Al riguardo vorrei ricordare al sig. sindaco che gli accordi, per i gentiluomini della politica, rappresentano dei veri e propri contratti e che il gruppo di SI Acri non è composto da persone sprovvedute né propense a fare la figura degli sciocchi servetti !!
Sicuramente il primo cittadino è stato colto di sorpresa dalla decisione assunta da SI, non pensando che, nonostante i malumori interni più volte manifestati, si giungesse a tanto, e per tale motivo cerca di buttare discredito sul ns. partito in ogni occasione propensa, anche abusando di spazi impropri e mediante commenti velati sui social.
Tale decisione deve sicuramente avergli creato non poco scompiglio, abituato com’è a non essere contraddetto, da buona parte dei suoi consiglieri di maggioranza. Consiglieri, ad eccezione di qualche sirena fuori dal coro, per lo più allineati e coperti ad ogni suo volere o capriccio – anche perché, in caso contrario, il giro sulla giostra finisce e si va tutti a casa !! – ma non poteva di certo pretendere che un’altra forza politica fosse così accondiscendente e servile alle sue scellerate decisioni amministrative; decisioni che di fatto hanno provocato reazioni negative nella cittadinanza acrese ed incrinato l’immagine di tutte le liste che lo hanno appoggiato in campagna elettorale o, peggio, che hanno fatto pensare a chissà quale tipo di inciucio tra maggioranza ed opposizione (vedi nomine ed incarichi).
Il partito di SI, come forza politica che ha provocato una spaccatura al proprio interno (sia a livello locale che provinciale) per la scelta di sostenerlo in modo leale ed incondizionato in campagna elettorale, non può continuare a prendere schiaffi da chi, in nome di chissà quale alchimia politica, stravolge una giunta per i suoi tre quinti, dopo averne tessuto gli elogi appena qualche giorno prima, senza farne il minimo cenno alle forze di coalizione. Il sindaco aveva il dovere di avvisare di questa sua intenzione le altre forze di maggioranza poiché tali decisioni vanno ad incidere pesantemente sul prosieguo dell’azione amministrativa e sulla realizzazione di quel programma elettorale tanto sbandierato, da cui dipende il giudizio sulla loro credibilità politica e non solo su quella del primo cittadino e dei partiti politici, altro che sua prerogativa di legge !!
Questa è stata l’ultima goccia di una lunga serie di incomprensioni e contrasti, ben note al sindaco Pino Capalbo, che hanno fatto traboccare il vaso. Non erano le poltrone che ci interessavano ma la condivisione e la collegialità delle decisioni o, più semplicemente, la preventiva informazione.
Prima della realizzazione del programma elettorale viene il rispetto di tutte quelle persone che hanno lavorato per Lei caro sindaco, che hanno dedicato il proprio tempo, parte dei loro denari e che hanno legato la propria faccia ad un progetto e quindi alla sua affermazione, persone di cui, dal momento in cui si è seduto sullo scranno comunale più alto, ha dimenticato volti e sacrifici sostenuti !!
Perciò sig. sindaco, chi segue logiche vecchie e superate non è il nostro partito, che ha dimostrato di rimanere responsabilmente in maggioranza – finché ciò è stato tollerabile – nonostante il venir meno degli impegni da Lei assunti; ma il suo personalissimo modo di gestire l’azione amministrativa e di interpretare i rapporti politici utilizzando metodi da prima repubblica ed impiegando il suo tempo a studiare come meglio chiudere le caselle da riempire, promettendo caramelle a questo piuttosto che a quell’altro, anziché concentrarsi sui bisogni e sulle istanze dei cittadini acresi.
Al sottoscritto, in qualità di dirigente regionale del partito, per aver contribuito nella scelta di appoggiarla come candidato sindaco e per aver creduto nella buona riuscita del progetto politico pre- elettorale, non rimane che porgere le scuse al partito ed a tutti quei compagni/e che, maggiormente avveduti, si erano schierati contro questa decisione, non prima di averLe rammentato che nel caso in cui SI avesse deciso di appoggiare l’altro candidato sindaco della sinistra, prof. Mario Bonacci, favorendone l’ingresso al ballottaggio, molto probabilmente, a questo punto, Lei siederebbe nei banchi dell’opposizione !!
Ad ogni modo fatte queste doverose precisazioni, poiché nessuno auspica il peggio per la propria città, auguro buon lavoro a Lei ed a tutta la sua squadra, con particolare riferimento ai neo assessori ed al neo consigliere eletto L. Cavallotti.

Alberto Vuono, Direttivo Regionale Sinistra Italiana


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