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Momento d’Oro per la Calabria: premiati dal cinema internazionale The Good Mothers e Gerardo Sacco. 

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E’ stata, quella appena trascorsa, una settimana di grande soddisfazione per la nostra Regione, insignita di due prestigiosi riconoscimenti attribuiti dal mondo del cinema internazionale.

Il Festival  del Cinema di Berlino, quest’anno alla sua 73ma edizione, si è portato al passo con i tempi della produzione e distribuzione delle opere audiovisive ed ha inserito un nuovo premio: il Berlinale Series Award destinato alle serie televisive. Il primo titolo iscritto nell’Albo dell’Orso d’Oro per le serie TV è The Good Mothers, le donne che hanno sfidato la ndrangheta una serie Disney+, prodotta da House Productions e Wildside, società del gruppo Fremantle, e finanziata dalla Calabria Film Commission con il Bando per il sostegno alle produzioni audiovisive 2021.

Basata sull’omonimo bestseller del giornalista statunitense Alex Perrytratto da una storia vera e adattata per lo schermo da Stephen Butchard, The Good Mothers è diretta da Julian Jarrold ed Elisa Amoruso. La serie, che racconta la ‘ndrangheta dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla, ripercorre le vicende della figlia di Lea Garofalo, Denise, di Maria Concetta Cacciola e di Giuseppina Pesce, tre donne che hanno osato contrapporsi al potere mafioso. Ad aiutarle la giovane e brillante P.M. Anna Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter combattere e abbattere i clan è necessario puntare sulle donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘Ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. La narrazione della storia segue le tre donne ribellinel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e di collaborare con la giustizia.

Protagoniste straordinarie Barbara Chichiarelli, nel ruolo della P.M. eMicaela Ramazzotti che è Lea Garofalo la donna di Petilia Policastro uccisa perché si era messa contro la sua famiglia, denunciandone l’attività criminale, e aveva testimoniato contro il marito. Nel cast anche Valentina Bellè e Simona di Stefano, rispettivamente Giuseppina Pesce e Concetta Cacciola affiancate da Gaia Giraci nei panni di Denise, figlia di Lea Garofalo e di Carlo Cosco, accusato in concorso dell’omicidio e la sparizione del cadavere della moglie, quest’ultimo interpretato dal catanzarese Francesco Colella. 

The Good Mothers girata per 6 settimane in Calabria anche con l’apporto tecnico di professionisti calabresi, ha utilizzato come location le bellezze paesaggistiche di Reggio Calabria, Palmi e Fiumara. Proprio sui luoghi si è soffermata la giuria del premio nelle motivazioni, affermando che “la bella fotografia, la scenografia e le location hanno contribuito alla sensazione ultra realistica della serie basata su fatti veri e personaggi della vita realele donne coraggiose che hanno resistito a decenni di oppressione e misoginia e che hanno contribuito a far crollare la mafia calabrese”. La serie sarà disponibile sulla piattaforma streaming Disney dal prossimo 5 Aprile.

Anche la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha premiato un calabrese: il Maestro Orafo Gerardo Sacco, riconoscendogli il lavoro di 60 anni di attività con il Leone d’Oro alla carriera. Gerardo Sacco ha avuto la svolta professionale nell’incontro con Franco Zeffirelli, al quale fu legato da forte  amicizia, che lo ha voluto al suo fianco per la realizzazione dei gioielli delle sue grandi opere teatrali e cinematografiche, dandogli l’occasione di usare la sua peculiare creatività per adornare i volti e i corpi delle più grandi artiste, da Elizabeth Taylor a Glenn Close, da Isabella Rossellini a Sophie Marceau, da Katia Ricciarelli a Monica Bellucci, da Sophia Loren a Maria Grazia Cucinotta.

Proprio per aver apportato, nel corso degli anni, un rilevante contributo al mondo del cinema e del teatro, a Gerardo Sacco è stato attribuito il prestigioso riconoscimento alla carriera che gli è stato consegnato nel corso di una cerimonia tenutasi nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica, durante la quale, visibilmente commosso lo ha dedicato alla figlia Viviana, che ha preso le redini dell’azienda di famiglia dopo la morte della moglie.

Werner Altomare


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