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Acri-Rottura condotta Serra di Buda, la Laca chiede che si faccia luce sulle responsabilità

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La Laca (Libera Associazione Cittadini Acresi) chiede che si faccia piena luce sull’ennesima rottura della condotta dell’acqua a Serra di Buda.
“In data 25 giugno 2018 – si legge in una nota dell’associazione -, la Sorical ha trasmesso una comunicazione al Comune di Acri e a tutti gli enti interessati per il rinvenimento sull’acquedotto regionale “Sila Greca” di una rottura della condotta in località Serra di Buda nel Comune di Acri. Nella nota, si fa rilevare che la “riparazione si presenta estremamente complessa e difficile” poiché “trovasi infatti ad una profondità di oltre 12 m, a causa della presenza di terreno di riporto scaricato, da parte di ignoti, lungo la fascia di esproprio e nelle adiacenze della stessa” sotto una scarpata “il cui fronte è alto oltre 10 m, sulla cui sommità trovasi un giardino privato ed una abitazione””.
La condotta idrica rotta è ubicata in località Serra di Buda, “per la precisione in Via Niccolò Copernico, sulla quale è stato scaricato da “ignoti” abusivamente e colpevolmente una notevole mole di terreno, in violazione delle normative vigenti. Per i suddetti lavori di scavo e sbancamento del terreno di riporto, sono occorsi diversi giorni per rinvenire la condotta rotta. La domanda che poniamo alla Sorical e al Comune di Acri é la seguente: a quanto ammonta il danno economico che questi ignoti hanno provocato alla collettività? Non ci sembra giusto che un danno di tali proporzioni venga pagato dalla collettività”.
Nella comunicazione “si fa presente che tale incresciosa situazione si era già presentata nel novembre 2014, quando gli uffici della Sorical si trovarono di fronte ad una condizione difficilissima, con la tubazione rinvenuta a profondità oltre 10 m, anziché i canonici 1.8-2.0 m.
In quel caso “i lavori si protrassero per oltre due giorni e venne anche avviata una indagine da parte dei Carabinieri di Acri”. Constatiamo – scrive ancora la Laca – che il disservizio si è già presentato e in quell’occasione è stata coinvolta la locale stazione dei Carabinieri. Ci chiediamo quante altre volte dovrà rompersi questa condotta affinché si risolva definitivamente il problema? Ed inoltre, quali sono state le conclusioni delle indagini, sempre che siamo state eseguite, dopo la denuncia della Sorical? Si potrebbe configurare anche il reato per interruzione di pubblico servizio a carico dei/l responsabili/e. Attendiamo fiduciosi che venga fuori tutta la verità su chi ha causato questo danno di grosse proporzioni, arrecando notevoli disagi ai cittadini di Acri e Comuni limitrofi, i quali potrebbero voler farsi riconoscere un risarcimento del danno esistenziale arrecato”.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 12-08-2018 Piero Cirino


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