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ACRI: Il M5S Porta in Parlamento la Vicenda Tares

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Il M5S insiste sulla Tares, che, secondo i grillini, in caso di mancato o parziale svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti, andrebbe pagata in misura massima del 20%.
“In Calabria e in particolare ad Acri – è scritto in una nota – l’incompetenza amministrativa della classe politica locale tende sempre più a ricadere sui contribuenti, famiglie ed operatori economici. Per cercare di risanare il dissesto da essa stessa creato – scrive il M5S -, la classe politica calabrese ha trasformato la Tares (il tributo comunale sui rifiuti e servizi) in una suddivisione arbitraria della copertura dei debiti contratti dai comuni nel tempo: illegittima in quanto non rispettosa dei tempi necessari alla disciplina del momento impositivo locale, vincolato a quello scandito dallo Stato, e, soprattutto, in quanto statuita a fronte di un servizio reso spesso episodicamente e non conforme alla previsione della legge”.
Per i grillini di Acri, “l’art.14, comma 20, della legge n.214/2011 parla chiaro: “Il tributo è dovuto nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”.
I Comuni, invece, fanno finta di niente; come quello di Acri, dove il servizio di gestione dei rifiuti è stato svolto in maniera non continuativa, difforme ed in deroga, quindi in oggettiva violazione, a quanto previsto dalla legge”.
Le famiglie e gli operatori economici, “già allo stremo per una crisi economica che appare senza uscita, si vedono costretti a farsi carico dello stato di grave difficoltà finanziaria del Comune, trovandosi a pagare un tributo applicato con tariffe a percentuali massime, sempre che non trovino la forza e le risorse per reagire in sede giudiziaria. Ad Acri, quelli che una volta erano i padrini politici di un territorio importante sotto diversi punti di vista si sono dileguati, lasciando un pesante conto da pagare ai cittadini, ma il M5S non farà più da spettatore davanti al destino che il Governo ha riservato alla nostra Calabria”
Il portavoce Molinari, “su nostra richiesta, ha presentato un’interrogazione affinché il Ministro dell’Economia e delle Finanze dica se è giusto far pagare ai contribuenti il fallimento della politica calabrese e, soprattutto, se è giusto delegare all’iniziativa giudiziaria la difesa dei diritti dei cittadini violati dai Comuni, il cui potere impositivo non può che svolgersi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato. Leggi oggettivamente violate, unitamente ai principi costituzionali dei quali sono poste a presidio, primo tra i quali il principio di capacità contributiva”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 07-09-2014.


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