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Acri-Nasce l’associazione Prodemos

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E’ stata ufficializzata ieri la nascita dell’associazione politico-culturale-sociale Prodemos.
L’associazione, si apprende da una nota di presentazione, “nasce con l’intento di avvicinare la cittadinanza, soprattutto i giovani, alle questioni che la riguardano, dall’ambiente alla sanità, dai servizi sociali alle opere pubbliche, dallo sport al lavoro”.
Il presidente è Cosimo Damiano Torchiaro, i suoi vice sono Vincenzo Dolce e Lorenzo Orfello, segretario Adele Sposato, tesoriere Pina Taraso, mentre Salvatore Altomari, Angelino Chimento, Carmelo Conforti, Salvatore Conforti, Giuseppe Intrieri, Damiano Milordo, Cassandra Elisa Morrone e Giuseppe Servidio sono i consiglieri.
Prodemos “è un luogo di incontro in cui chiunque può liberamente proporre ed analizzare idee per il bene della comunità acrese e non solo, che sfoceranno in convegni, giornate tematiche o semplici dibattiti a cui presenzieranno, di volta in volta, esperti in materia e rappresentanti istituzionali. Un laboratorio civico, sociale, culturale e politico in cui sarà alimentata la discussione su vari temi e saranno elaborate proposte, in quanto è pensiero comune dei soci che “tutto è politica” e o ci si occupa di politica oppure sarà comunque la politica ad occuparsi di noi”.
Il laboratorio “nasce dalla volontà di un gruppo di giovani, che hanno a cuore le sorti del nostro paese ed è aperto a chiunque creda nella nostra città ed abbia voglia di contribuire a migliorarla. Fondamentali sono, quindi, l’amore per il nostro territorio ed il rispetto delle persone e delle idee altrui. Non possiamo più permetterci di restare immobili e l’impulso deve nascere dal basso.
Al tempo d’oggi – prosegue il comunicato -, tra una crisi economica e un dissesto finanziario, tra l’isolamento e l’emigrazione delle giovani menti, possono salvarci solo le idee e l’unione. Solo in questo modo, collaborando con le istituzioni, ma essendo critici al momento opportuno, si può tentare di arginare la “tempesta” che ci sta colpendo in questi ultimi anni. Solo così potremmo tornare ad avere una terra vivibile ed in cui i giovani possano trovare lavoro e creare una famiglia”. Verranno proposti alla città convegni, discussioni, sondaggi e quant’altro ritenuto utile a sviluppare un confronto civile e costruttivo, “al fine di intraprendere azioni e ottenere spunti di riflessione che abbiano come comune denominatore il bene, la rinascita e lo sviluppo del nostro comprensorio”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 10-10-2017 Piero Cirino


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