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Acri-Niente Punto Nascita, partorisce in Pronto Soccorso

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Fiocco celeste ieri mattina all’ospedale civile “Beato Angelo” di Acri. E di per sé, questa è già una notizia, essendo stato chiuso il punto nascita cinque anni fa.
Il parto è stato per molti versi rocambolesco. La neomamma si è presentata prima delle otto, al Pronto Soccorso, accompagnata dal suo ginecologo, il Dott. Pino Curto. Il medico è attualmente in servizio all’ospedale di Castrovillari, ma in passato, quando al “Beato Angelo” c’era un punto nascita che funzionava bene ed era un modello anche oltre i confini comunali, è stato per molti anni in servizio nel nosocomio acrese.
La donna, R.O., di 26 anni, è una sua paziente, originaria di Acri, ma residente a San Demetrio Corone. Ieri mattina, intorno alle sette, ha chiamato il medico, che l’ha visitata e si è reso conto che non c’era tempo da perdere. Non sarebbe mai riuscita a raggiungere Cosenza o Castrovillari. I due hanno si sono recati al Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino, il ginecologo acrese ha infilato il camice e ha fatto nascere il bimbo, di tre chili e mezzo. L’assistenza sanitaria è stata successivamente completata con l’intervento di un’ostetrica e di una puericultrice in servizio al consultorio.
Il Dott. Curto ha dimostrato coraggio e coerenza con il giuramento di Ippocrate.Leggi alla mano, non avrebbe potuto intervenire, non essendo in servizio all’ospedale di Acri, ma giustamente il problema non se l’è posto. Unanimi gli apprezzamenti, ma gli interrogativi non mancano e riguardano tutti la struttura sanitaria.
Cosa sarebbe accaduto se la donna non fosse stata accompagnata dal suo medico e fosse giunta in ospedale in un orario compreso tra le otto di sera e le otto di mattina?
Nell’organico del “Beato Angelo” ci sono due ginecologi, che coprono le dodici ore tra le otto di mattina e le otto di sera. Di notte non c’è reperibilità, nonostante sia stata più volte richiesta. Qui c’è il paradosso che se l’emergenza – urgenza si verifica di giorno sei fortunato, di notte devi solo raccomandarti alla benevolenza del destino.
Inoltre, nel caso ci fosse la necessità di un trasporto del neonato, l’ospedale di Acri non è dotato di un’ambulanza attrezzata, con incubatrice, termoculla, e altri dispositivi necessari a garantire la sicurezza del bimbo. Quello nato ieri ad Acri è stato poi trasportato a Cosenza, ma l’ambulanza che l’ha trasportato è quella in dotazione all’Hub dell’Annunziata.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 21-09-2016 Piero Cirino


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