Politica

Acri-Servizi comunali a rischio

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Dopo il bilancio consuntivo del 2015, il consiglio comunale, nella seduta di martedì scorso, a tarda ora, ha approvato anche il bilancio preventivo del 2016.
Considerati i precedenti, che questo documento finanziario venga approvato a inizio maggio è di per sé un piccolo miracolo. Lo scorso anno, solo per fare un esempio, il si del consiglio comunale arrivò a fine luglio.
Ovviamente il via libera è arrivato con i soli voti della maggioranza, dopo la discussione seguita alle relazioni dell’assessore al Bilancio, il sindaco Nicola Tenuta, e di tutti i componenti dell’esecutivo.
La programmazione, così come ha evidenziato il primi cittadino, risente inevitabilmente delle difficoltà che tutti i Comuni vivono per effetto dei continui tagli ai trasferimenti statali, segno che si va verso la piena autonomia finanziaria degli enti comunali, che in futuro potranno sopravvivere unicamente con le proprie forze tributarie.
C’è poi un altro aspetto locale, che aggrava ulteriormente la situazione e che potrebbe virtualmente diventare esplosivo. Così come aveva fatto in occasione del rendiconto, il sindaco Nicola Tenuta ha nuovamente sottolineato le difficoltà di riscossione dell’ente comunale, in riferimento ai tributi locali.
Se si va avanti di questo passo, questo il ragionamento dell’assessore al Bilancio, il Comune non sarà in grado, da qui a poco, di garantire alcuni servizi, che devono essere per intero finanziati dai tributi di riferimento, in presenza di un tasso di riscossione che in molti casi non va oltre il 20%.
Per il primo cittadino, oggi Acri paga anche gli errori fatti in passato per le concessioni edilizie, poiché aver permesso la realizzazione di una rete abitativa sparsa e non concentrata su punti strategici implica un vertiginoso aumento nella fornitura dei servizi. In ordine ai lavori pubblici in corso di realizzazione, sarebbero in via di completamento opere quali Piazza Beato Angelo, Palazzetto dello Sport e Teatro, solo per fare qualche esempio.
Per i consiglieri di maggioranza, si tratta di una programmazione che, considerata la situazione data, segnala una vivacità che lascia ben sperare.
Per converso, le opposizioni hanno parlato di un bilancio in cui non si riscontrano elementi di una necessaria inversione di tendenza, ma fatto unicamente di tagli ulteriori e confusione. Dal punto di vista politico, con questa doppia approvazione la maggioranza ritrova la serenità perduta in occasione del voto sulla fondazione Mab e prende fiato in vista dello sprint di fine legislatura. Le minoranze non parlano una sola lingua, ma anche qui qualcosa incomincia a muoversi in vista della scadenza elettorale del 2018.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 05-05-2016.


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